• 04/02/2025 21:00

Ponte di Legno come Venezia? Il sindaco: “Necessario limitare il sovraffollamento”

“Noi non avremmo problemi simili perché 200 pullman in un solo giorno si bloccherebbero alla galleria di Edolo”. Il sindaco di Ponte di Legno Ivan Faustinelli commenta così dopo che il ‘caso Roccaraso’ ha riacceso i riflettori sugli effetti del turismo di massa nella località montane.

A Ponte di Legno, tra il 23 dicembre e il 6 gennaio sono state oltre 180 mila le presenze sulle piste, con tutte le strutture ricettive sold-out. E, complice il bel tempo delle scorse ore, anche nell’ultimo fine settimana, come riporta Il Giornale di Brescia, circa 23mila visitatori hanno utilizzato gli impianti.

“Capisco le preoccupazioni del sindaco di Roccaraso – continua Faustinelli –, perché si tratta di un turismo giornaliero mordi e fuggi, che purtroppo lascia poco sui territori e può rischiare di mandare in cortocircuito tutti i servizi che ovviamente non sono stati pianificati per una mole così significativa di turisti tutti concentrati. Anche in alta Valcamonica capita di avere presenze significative sul territorio ma avviene generalmente solo in prossimità di Capodanno e di Ferragosto. Certo, in quei giorni siamo al limite e i servizi – dai parcheggi agli impianti alle attività ricettive – rischiano di collassare”.

“Non so in quale direzione andrà il turismo nei prossimi anni, è evidente che sta cambiando e che sta diventando sempre più breve e veloce. Se dovessimo trovarci in difficoltà e superare il limite di presenze già sfiorato cercheremo di contingentare le presenze nelle zone più frequentate, come stanno facendo altre località italiane, da Venezia alla Sardegna”.

Ponte di Legno come una piccola Venezia? Adesso sembra difficile crederlo, eppure negli ultimi anni il numero chiuso è diventato uno strumento sempre più utilizzato.

Sull’ipotesi di numero chiuso nella località camuna, il direttore del consorzio Ponte di Legno-Tonale Michele Bertolini commenta “Non bisogna prendere decisioni affrettate, dipende da tanti fattori. Certo, se i sindaci ravvisano numeri eccessivi, difficoltà e problemi ci si può pensare. D’altronde anche nei primi anni successivi all’esplosione della pandemia da coronavirus sono stati sperimentati gli ingressi contingentati. Anche noi preferiremmo un minor numero di ingressi giornalieri per una migliore gestione, però significherebbe aumentare il costo dei pass che noi vogliamo tenere più basso per essere il più possibile accessibile a tutti, soprattutto alle famiglie, che sono il profilo di turista tipo a Ponte di Legno”.

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