- 19/06/2023 17:20
Agenzie senza personale, Pellegrino:“Serve una soluzione a livello governativo”
“Manca una lettura pubblica del problema”. Così Domenico Pellegrino, ceo del Gruppo Bluvacanze, dice la sua sulla difficoltà di reperire giovani leve nella distribuzione.
Nelle agenzie di viaggi si fatica a trovare figure che possano garantire il turn-over, in particolare nella fascia di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Un problema che, secondo Pellegrino, è riconducibile a più criticità che nel tempo hanno aumentato il distacco tra la professione e le ambizioni delle nuove generazioni di lavoratori. “Non riusciamo ad aprire nuove agenzie perché mancano persone interessate e questo fenomeno è legato a una serie di fattori - dice il manager -: questo è un settore che negli anni ha visto ridurre la marginalità e spesso aumentare i rischi; e a livello delle aziende, vi è a volte l’incapacità di offrire salari interessanti a persone a cui viene richiesta una disponibilità importante”.
Si tratta di un ambito che richiede un forte investimento umano a cui deve corrispondere un compenso adeguato. “È un mestiere che richiede passione, vocazione, ma ciò deve essere supportato a livello economico”, ribadisce Pellegrino.
Cosa manca
Da sole, però, le aziende possono risolvere solo marginalmente il problema. Quello che serve, secondo il ceo di Bluvacanze, è un intervento strutturale da parte delle istituzioni che guidano e normano l’industria turistica. “Il turismo è un asset strategico, ma mancano iniziative governative a supporto. Mesi fa, in qualità di presidente Aidit, ho avanzato l’ipotesi di un cuneo fiscale dedicato al settore, avrebbe un costo limitato e avvicinerebbe le persone”.
Un altro passaggio cruciale è poi quello della formazione. “Non vediamo una qualità sufficiente”, afferma Pellegrino, sottolineando una carenza di conoscenze da parte di chi completa gli istituti secondari a indirizzo turistico.
Da parte sua Bluvacanze cerca di colmare il gap “con la formazione permanente in azienda”, soprattutto delle nuove reclute.
Certo è che formare le risorse da zero per un’azienda rappesenta un costo, seppur necessario per rispondere in modo adeguato alle esigenze dei nuovi target che si affacciano in agenzia.
E se oggi, come certificano i dati, anche Millennial e Gen Z si stanno avvicinando alle adv per prenotare le vacanze è perché vogliono qualcosa di più. “I consumatori apprezzano sempre di più l’intermediazione professionale perché non si limita a costruire un pacchetto, ma dà un orientamento – conclude Pellegrino -. Oggi l’agente non si sostituisce al cliente, ma lo affianca, suggerisce esperienze e questo richiede competenze”.