- 18/01/2019 09:59
Hard Brexit, cosa succederà al turismo britannico in caso di un no-deal
Tra gli scenari che si aprono dopo la bocciatura dell’accordo raggiunto dalla May con Bruxelles si sta facendo sempre più strada quello di una hard Brexit. Ma quali sarebbero le conseguenze di un’uscita ‘no-deal’ del Paese sui trasporti? Almeno sul breve termine non ci sarebbero ripercussioni di sorta. A ribadirlo è l’Abta, l’Association of British Travel Agents, che informa come i vettori continueranno in ogni caso a operare voli tra il Regno unito e l’Ue: “Non c’è nulla che faccia supporre che i nostri clienti non saranno in grado di continuare a pianificare le proprie vacanze in Europa dopo il 29 marzo” ha ribadito l’associazione in una nota.
Intanto, però, i funzionari britannici consigliano ai viaggiatori che si sposteranno in Europa dopo il 29 marzo di controllare che il loro passaporto abbia almeno sei mesi di validità dalla data di arrivo in territorio europeo.
Uno scenario incerto
La sensazione è, dunque, che per ora nemmeno gli operatori del settore possano prevedere cosa succederà nel comparto turistico dopo la Brexit, anche se l’Abta smentisce le parole di Michael O’Leary, ceo di Ryanair, che in un’intervista ripresa da express.uk aveva sottolineato che una Brexit senza accordi specifici avrebbe portato a uno stop temporaneo dei voli tra Uk e Continente, dal momento che il mercato unico comprende anche i collegamenti aerei.
Tuttavia, lo stesso manager aveva comunque detto di non credere che un’eventuale situazione di blocco dei voli sarebbe durata più di qualche settimana.
Sterlina instabile
Intanto, però, buone notizie arrivano sul fronte della valuta: l’instabilità della sterlina, aumentata in questi giorni dopo la sconfitta della May di martedì scorso rende conveniente, ai britannici, l’acquisto di valuta straniera in questo periodo. Gli operatori consigliano, dunque, di sfruttare al massimo il tasso di cambio acquistando ora il denaro necessario ai prossimi viaggi.