- 25/01/2021 16:17
Italia, zone rosso scuro: arriva la proposta dell’Ue
Sono quattro le regioni italiane che potrebbero rientrare nella nuova categoria di zone “rosso scuro” lanciata dall’Unione europea: si tratta di Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e provincia autonoma di Bolzano.
Secondo le raccomandazioni proposte dalla Commissione europea su richiesta dei capi di Stato e di governo dell’Unione, chi vorrà uscire da queste aree, anche per viaggi essenziali, dovrà sottoporsi a test e quarantena fino a 14 giorni. Al momento la mappa europea che contiene anche questi territori italiani è informale e la decisione in seno alla Ue dovrà comunque essere ratificata dal nostro Governo.
La mappa attuale si basa su una proiezione redatta con i dati disponibili e comprende le zone con più di 500 contagi su 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni. La nuova mappa ufficiale sarà pubblicata nei prossimi giorni dopo ulteriori verifiche dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione delle malattie.
“La situazione in Europa con le nuove varianti ci ha portato a prendere decisioni difficili ma necessarie”. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen affida a Twitter le parole che potrebbero portare a un’ulteriore stretta negli spostamenti.
Il nuovo colpo arriva dall’Ue, che ha deciso di istituire delle zone rosso scuro in aggiunta a quelle già presenti (verde, giallo, arancione e rosso) per segnalare l’alto rischio in aree in cui il tasso di notifica delle infezioni di 14 giorni è di 500 o più.
L'ipotesi italiana
In conferenza stampa i commissari per la Giustizia, Didier Reynders, e per gli Affari Interni, Ylva Johansson hanno anticipato che in base ai risultati della simulazione della nuova mappa del contagio in Ue - realizzata del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) - l’Italia è tra i Paesi con alcune zone che diventano "rosso scuro".
L’ipotesi, che al momento è solo una simulazione, parla di Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano, in base a dati risalenti al 17 gennaio scorso.
Tra le aree ad alto rischio, spiega Ansa, anche ampie superfici del Portogallo e della Spagna e alcune in Francia, Germania e Paesi scandinavi.
Stop ai viaggi non essenziali
La Commissione europea, poi, ribadisce anche un altro provvedimento: i viaggi non essenziali tra i Paesi dell’Ue sono da scoraggiare “finché la situazione epidemiologica non sia migliorata considerevolmente".
“Parallelamente - spiega su Twitter la von der Leyen - proponiamo requisiti più rigorosi per i viaggiatori internazionali nell'Ue: test, quarantene e un futuro modulo comune europeo di localizzazione dei passeggeri. Dobbiamo fermare la diffusione delle varianti del virus e tenerci tutti al sicuro” conclude.