- 28/06/2021 09:51
Green pass tra dubbie incertezze: i nodi ancora da risolvere
In dieci milioni circa lo hanno già ricevuto, ma il triplo di italiani già vaccinati lo attende ancora. È il Green pass valido per tutta Europa, la cui distribuzione è già iniziata ma che ha ancora alcuni nodi da sciogliere.
I ritardi
Primo fra tutti quello, appunto, dei ritardi nella consegna del certificato, ritardi che riguardano soprattutto i guariti dal Covid. In questi giorni, infatti, come spiega Il Sole 24 Ore si stanno verificando difficoltà ad avere i pass collegati al certificato di guarigione.
I vaccinati oltreconfine
Altra questione riguarda coloro che si sono vaccinati all’estero, sia chi ha fatto la prima dose in un Paese extra Ue e ora vuole la seconda in Italia, sia chi ha completato il processo di immunizzazione all’estero e ora richiede il pass italiano.
Se il vaccino è stato fatto fuori dall’Europa, secondo il dpcm del 17 giugno deve farsi convalidare i certificati vaccinali in Italia dagli Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera, oppure nella rappresentanza diplomatica italiana presente nel Paese in cui si è ricevuta l’immunizzazione. Sembra però che questo sistema di convalida, per ora, non sia ancora partito, mentre invece se il vaccino è stato fatto in un Paese europeo il pass è ottenibile grazie al sistema di interoperabilità europea che collega tutti i sistemi sanitari.
Il pass per i bambini
Altra questione è quella che interessa le famiglie con minori. Sotto i 2 anni non c’è l’obbligo del pass, tra i 6 e i 12 si può fare un tampone e oltre i 12 anni anche un vaccino. Resta il problema per i bambini tra i 2 e i 6 anni, che non possono fare il tampone.
In teoria i genitori possono ottenere il pass automaticamente anche per i figli piccoli, ma dal call center del green pass suggeriscono di verificare con il Paese in cui si intende andare.
La resistenza dei medici
E chi non ha dimestichezza con la tecnologia? Anche qui in teoria si può andare dal farmacista o medico di famiglia per farsi scaricare il pass, ma i medici, tramite i loro sindacati, hanno già fatto sapere di non volerlo fare perché è una pratica amministrativa che toglierebbe loro tempo da dedicare ai pazienti. Restano i farmacisti, ma è ancora tutto da vedere se saranno disponibili a farlo.