- 15/04/2025 08:30
Stati Uniti, battuta d’arrestoI viaggi dall’Europadiminuiscono del 17%
Stati Uniti in difficoltà. Un cambio di rotta sta minacciando il turismo d’oltreatlantico, con tutte le possibili e immaginabili conseguenze per l’intera industria dei viaggi.
L’avvento dell’amministrazione Trump, con il varo di una politica economica che ha fortemente scosso il quadro internazionale, sembra non incontrare i favori di una consistente fetta di viaggiatori, ora pronti a rinunciare al ‘sogno americano’ per scegliere altre mete lungo raggio.
I primi concreti segnali di questo malessere sono arrivati dall’Europa, tradizionalmente mercato forte per l’incoming Usa. Infatti, secondo i dati Ita-International Trade Administration, nel primo trimestre 2025 i viaggi verso gli Stati Uniti sono scesi del 17% rispetto allo stesso periodo del 2024, con un calo del 29% della Germania, ma con una flessione dell’Italia più contenuta, pari a -9,5%. Il tutto a generare perdite economiche di circa 12-13 miliardi di dollari.
Dal canto suo, il Global Travel Service di Tourism Economics, oltre a prevedere circa 2 miliardi e mezzo di dollari di mancati costi di trasporto, prova a individuare le cause di questa crisi. “Il settore turistico statunitense si trova ad affrontare una serie di ostacoli - analizza ed elenca la global company -: sentiment negativo; politiche e incertezza in materia di frontiere e immigrazione; ridotta competitività con un dollaro forte; rallentamento economico in Canada e Messico; sforzi affrettati per l’efficienza del governo; incertezza sull’economia nazionale”.
E dire che, non più in là di dicembre 2024, le previsioni indicavano una crescita dell’8,8% delle visite internazionali, con un aumento del 16% della spesa, “ma le previsioni aggiornate rappresentano una battuta d’arresto sostanziale - commenta Tourism Economics -, con la piena ripresa delle visite internazionali negli Stati Uniti posticipata al 2029”.