• 06/08/2024 17:07

Usa, i viaggi secondo Harrise Trump: cosa potrebbecambiare dopo le elezioni

Elezioni Usa

Il risultato delle elezioni americane influenzerà anche il mondo del travel. Che a vincere sia Donald Trump o Kamala Harris, è inevitabile attendersi dei cambiamenti relativi a come viaggeremo verso gli Stati Uniti nei prossimi anni.

Si tratta di un’evidenza deducibile osservando quanto fatto prima dall’amministrazione Trump e poi da Biden, al netto delle restrizioni imposte dalla pandemia a partire dal marzo 2020 relativamente al rilascio dei visti.

Trump

Guardando i primi tre anni della presidenza di Trump, si nota immediatamente come vi sia stata una netta politica di restrizione delle misure verso Paesi a maggioranza musulmana con l’inserimento del travel ban, nel 2017, per i cittadini di Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen. Paesi, quest’ultimi, fuori dalla Top 20 dei mercati più rilevanti per il turismo Usa. Al contrario della Cina, con cui le relazioni sono state quanto mai tese. L’ammonimento del governo cinese verso i propri cittadini, ha portato - in virtù di conclamate ‘ragioni di sicurezza’ - a un crollo degli arrivi, passati dai 3,2 milioni del 2017 ai 2,8 milioni del 2019.

Complessivamente, secondo quanto riporta skift.com, negli Usa tra il 2017 e il 2018 il numero di visitatori internazionali è cresciuto di circa 2 milioni di unità, con un decremento di 300mila arrivi nel 2019.

Biden-Harris

Per quanto concerne la presidenza di Biden, con Harris come vice, nel 2021 vi è stata una restrizione per i viaggiatori provenienti dall’India e da 8 paesi africani. Ma, a partire proprio da quell’anno, vi è stata una lenta ripresa dei flussi esteri.

Una costante rispetto al quadriennio precedente sono state, infine, le tensioni con la Cina, che hanno rallentato la riattivazione dei voli tra i due Paesi e quindi anche il turismo. Nel 2023, con i dati più recenti alla mano, gli Stati Uniti hanno accolto, infatti, appena 1,1 milioni di visitatori cinesi.

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