- 11/09/2017 14:28
L'Agenzia delle Entrate ci scrive: le "lettere di compliance"
Ogni qual volta si riceve una busta con il logo dell’Agenzia delle Entrate sorgono significativi e giustificati timori: generalmente non sono in arrivo buone notizie.
Ma non sempre è un dramma, e anzi: ultimamente l’Agenzia delle Entrate ha preso l’abitudine di moltiplicare la corrispondenza e il più delle volte si tratta di questioni facilmente risolvibili.
Di recente sul sito dell’Agenzia è stata pubblicata un'utile guida, 'L’Agenzia ti scrive', che spiega nel dettaglio quali accorgimenti seguire. Innanzitutto un consiglio che mi sento di dare: l’Agenzia delle Entrate invia corrispondenza “a scaglioni”: ogni comunicazione successiva è sempre più grave della precedente, quindi il primo messaggio che si riceve deve essere subito esaminato con attenzione, in modo (eventualmente) da risolvere subito il problema ed evitare le comunicazioni successive dove le sanzioni (e gli interessi passivi) saranno maggiori rispetto alla comunicazione precedente, fino ad arrivare alla vera e propria iscrizione a ruolo.
In particolare da quest’anno l’Agenzia delle Entrate ha deciso di aggiungere un “passaggio” in più: ci invierà quindi una letterina ancor prima delle altre che già era abituata ad inviarci, e questo documento viene chiamato “lettera di compliance”: questo non è un accertamento, ma un invito a verificare la propria posizione fiscale ed eventualmente mettersi in regola con il pagamento delle imposte.
Queste lettere di compliance forniranno informazioni su presunte irregolarità compiute negli anni dal 2013 in poi e attraverso vari canali (sia tramite intermediari abilitati – il commercialista – che in assoluta autonomia tramite il proprio cassetto fiscale o, nei casi più semplici, contattando direttamente il call center) sarà possibile fornire le informazioni eventualmente non in possesso dell’Agenzia delle Entrate.
Il più delle volte il problema si risolve facilmente: probabilmente è stato compilato non correttamente un modello F24, indicando un anno di riferimento errato; oppure un eventuale errore era stato già sanato versando tardivamente l’imposta, ma l’Agenzia delle Entrate non è riuscita a collegare correttamente il versamento effettuato e sarà nostro compito indirizzarla verso il pagamento eseguito.
Attenzione, perché queste “lettere di compliance” non hanno alcun effetto immediato, ma se le trascuriamo il documento successivo sarà la “comunicazione di irregolarità”, dove verranno addebitate sanzioni ed interessi ed il termine perentorio di 60 giorni per poter eseguire il versamento con le sanzioni del 30% ridotte di un terzo. Inoltre, una volta ricevuta la “comunicazione di irregolarità”, non sarà più possibile beneficiare del “ravvedimento operoso”, cioè della possibilità di versare quanto dovuto con sanzioni ed interessi ridotti.
Il passo successivo ancora sarà la ricezione della vera e propria cartella di pagamento, con la pretesa del fisco che viene affidata non più ad Equitalia (ente che, come noto, è stato soppresso) ma al nuovo ente “Agenzia Entrate Riscossione” che non è molto diversa dal suo predecessore, sia come funzioni che come modalità operative.
Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.eu – www.iva74ter.it