• 10/12/2024 10:55

Turismo Costruttivo: esiste e può fare bene

Il turismo costruttivo può fare tanto bene (ph. credits: Nicoletta Diamanti)

Lo ripete più volte perché vuole che il concetto sia chiaro: “non è una competizione”. D’altronde l’hashtag turismocostruttivo che marchia molte sue iniziative non lo contemplerebbe. Carla Diamanti – giornalista, travelcoach e globetrotter di stampo coriaceo – tiene infatti a precisare che il vero traguardo di questa nuova avventura non è premiare gli atleti più tenaci ma offrire alle donne beduine l’opportunità di imprimere alla propria vita una forma differente.

Il luogo è la Giordania - Wadi Rum per l’esattezza -, le date 4-9 marzo 2025, l’evento: 80 chilometri da percorrere di corsa in quattro giorni per i runners e 40 chilometri da coprire per i camminatori. “Si farà base nel deserto, in campi tendati gestiti da personale locale che si occuperà dell’assistenza tecnica”, dice Diamanti, che dell’evento è co-ideatrice e co-organizzatrice.

Chi deciderà di esserci dovrà però avere le idee chiare sul perché si trovi in quel preciso punto di mondo. “I briefing informativi – aggiunge Diamanti - saranno accompagnati da presentazioni sulla cultura beduina e sull’ambiente naturale. Per non perdere di vista l’obiettivo, che si concretizzerà l’8 marzo, Giornata internazionale della donna, con la consegna di una parte dell’incasso a un’associazione locale di lavoratrici impegnate in attività di piccolo commercio. “Un contributo – sottolinea - che vuole incentivare la comunità femminile ad allacciare contatti con altre persone e a rapportarsi con culture diverse, condividendo la propria”. Un passaggio che in alcune aree del Paese deve essere incoraggiato, nonostante alcune donne si stiano attivando, dando vita a piccole attività di ristorazione per i viaggiatori, preparazione di conserve, essiccazione delle erbe, laboratori per la tessitura dei tappeti e per la creazione di cesti. Iniziative invece più diffuse in altre parti del territorio giordano, dove si praticano fin dagli anni ’70 su impulso della regina Noor, da sempre attiva in campo sociale e umanitario.

“Il nostro scopo – spiega Diamanti – è anche favorire la formazione di guide turistiche oppure di personale alberghiero di alto livello. Ci piace pensare – aggiunge infatti - che prima o poi le donne possano giungere a coordinare loro stesse uno staff maschile”. Come si diceva, dunque, non un progetto fondato sulla competizione ma sulla co-operazione, a tutto tondo. Esattamente come spiega Mahmoud Khasawneh, CEO di Grand Tours, l’agenzia leader nei viaggi in Giordania cui fa capo questa prima edizione della Wadi Rum Run&Trek che, attraverso questa iniziativa, desidera dare un ulteriore, concreto segnale di sostegno al proprio Paese.

“Non ho mai smesso di farlo” sottolinea Khasawneh che continua a lavorare per mantenere viva l’attenzione su una destinazione molto apprezzata dai viaggiatori di tutto il mondo, non a caso recentemente inserita da Lonely Planet nell’elenco Best In Travel delle migliori aree del pianeta da visitare nel 2025.

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