- 12/09/2017 13:25
Match Point Filippetti Lunga vita ai villaggisti
Una versione più morbida rispetto alla prima presidenza Astoi. Disponibile a raccontare e raccontarsi, diviso tra la guida dei tour operator e il suo Eden Travel Group. In costante movimento.
Nardo Filippetti archivia l’estate con un sorriso e prova a ritagliarsi qualche giorno di riposo "perché ho bisogno di prendere fiato prima di ripartire".
Una buona estate o si poteva fare ancora meglio?
Direi che sul fronte tour operator abbiamo vissuto un’estate senza grandi polemiche o ritardi dei voli. Un bel passo in avanti rispetto al passato. Le vendite hanno segnato un rialzo rispetto al 2016 e anche questo inverte tendenze e umori.
Con l’Italia a tirare il gruppo.
Molti operatori hanno abbandonato le paure e osato di più in fatto di programmazione e rischi. Abbiamo anche cavalcato bene la crisi del Nord Africa con buoni risultati sul mercato di casa. La situazione di alcuni Paesi ha favorito le nostre mete, inutile nasconderlo.
Si avvicina la chiusura dell’esercizio fiscale per Eden. Soddisfatto?
Per trasparenza le dico che non raggiungeremo il budget, ma il gruppo si attesterà a 374 milioni di euro. Sono comunque contento perché lavoriamo bene con la giusta concentrazione ed ora anche con la giusta convinzione. Nel 2018 si correrà per arrivare al traguardo dei 400 milioni.
L’integrazione con Hoteplan-Turisanda non è stata semplice. Si aspettava queste difficoltà?
Ora le cose vanno per il verso giusto. Non è mai facile integrare società molto diverse per cultura e atteggiamenti. Era fondamentale riportare serenità e vedere la gente lavorare con piacere. Siamo ripartiti e ora sono sempre più convinto che Hotelplan si riprenderà spazi e mercato.
Poi sospira, forse per mettere fine a una fase aziendale complicata. Una fase voluta a tutti i costi per atterrare sulla piazza di Milano cercando di ridare smalto a Hotelplan e risollevare Turisanda.
La fascia alta di mercato è molto intasata. Tanti tour operator che piantano le bandierine... Hotelplan dovrà sudare per riprendere quota?
Stiamo parlando di un marchio che non ha perso appeal e questo rafforza la mia decisione di allargare il gruppo. Anche i sistemi di produzione sono ormai integrati e questo ci permette di programmare il futuro con un altro spirito. Comunque Hotelpan è tornato, sia chiaro che siamo determinati.
Mesi di grande forcing con viaggi continui tra Pesaro e Milano. Non molla mai?
A chi mi dice che sono troppo presente rispondo che le aziende devono farle andare avanti i manager, ma come imprenditore voglio poter mettere le mani nel business.
Non solo nei numeri?
Guardi che per capire l’aria che tira bisogna girare e annusare tra le scrivanie del booking. Si scoprono tante cose e non si finisce mai di imparare e di stupirsi.
Come imprenditore è invece stupito dal boom della destinazione Italia?
Stupito no perché le avvisaglie erano chiare. Alcune mete concorrenti soffrivano e soffriranno ancora. Abbiamo colto l’occasione, anche se va detto che in alcune aree non si tratta di turismo di qualità, ma è un discorso complesso che rischia di creare discussioni. Va bene così, ma bisogna lavorare sulla qualità.
Si ferma perché non è il momento di creare dubbi, ma il messaggio passa. Strutture datate e scarsi investimenti non si possono nascondere.
In questo mercato conviene ancora fare tour operating puro?
Direi che ha senso portare avanti un discorso da villaggista. Oggi ci sono due vie: alberghi di piena gestione o proprietà. Il resto è tagliato fuori. Mancano imprenditori con capitali. Prenda Tui per esempio. Costruisce villaggi e investe di continuo. Siamo distanti anni luce.
Si accende e si appassiona il presidente, perché sul discorso villaggi si giocherà la partita decisiva nelle prossime stagioni.
A proposito di capitali. I fondi bussano ancora alla sua porta di Pesaro?
Sanno bene che di fronte a un progetto serio di ampio respiro sono disponibile a sedermi a discutere. Per ora aspetto...
Patanè ha rotto gli indugi. Si prepara a prendere il timone di Blue Panorama. Cosa ne pensa da imprenditore?
È un lavoro nuovo che impegnerà molto Luca Patanè. Ci siamo parlati nelle scorsesettimane e gli ho detto che non sarà una passeggiata. Però se Blue Panorama funziona bene sono contento e pronto a collaborare con Luca.
Un asse Filippetti-Patanè che potrebbe dare vivacità al mercato e creare qualche preoccupazione in più anche ad Alpitour.