- 26/04/2018 10:29
“Direttiva Ue, è già troppo tardi” L’allarme di Gabriele Milani, Fto
Ora non è più il tempo di discutere. Bisogna avere il testo definitivo in mano e anche al più presto. Gabriele Milani (nella foto), direttore di Fto, interviene nelle discussioni che hanno seguito le audizioni delle associazioni di categoria e taglia corto: “Abbiamo una forte preoccupazione per quanto riguarda l’iter di approvazione del decreto che recepirà in Italia la direttiva europea sui pacchetti di viaggio”. Il motivo è semplice: “Mancano due mesi all’entrata in vigore prevista per il primo luglio, e non esiste ancora il testo definitivo”.
Per comprendere l’allarme lanciato dall’associazione di categoria, bisogna tenere presente che le nuove norme andranno a intervenire anche su materie come le responsabilità e i contratti di viaggio. Che dovranno cambiare allo scattare del prossimo primo luglio, ovvero nel pieno dell’alta stagione. “Per quanto riguarda i contratti - afferma Milani - al momento si possono effettuare modifiche provvisorie. Ma ovviamente, per quelle definitive, bisognerà aspettare il testo finale del decreto”. Che, appunto, ancora non c’è.
Il nodo della formazione
Bisogna poi tenere conto anche di un altro aspetto: “Sarà necessario organizzare dei corsi di formazione per illustrare tutte le modifiche”. Un’attività che non solo richiede tempo, ma che costringerà anche agenti di viaggi e professionisti del turismo in generale a dedicarsi alla formazione nel momento cruciale delle vendite, ovvero tra maggio e giugno.
Insomma, inutile parlare di ‘tempistiche ideali’: ora è già troppo tardi. “Se il testo fosse stato varato a fine dicembre, come si era detto in un primo momento, ci sarebbe stato tutto il tempo di rivedere i contratti e organizzare la formazione” accusa Milani. Ora, invece, la corsa contro il tempo è già iniziata. E, per Fto, l’importante è fare il prima possibile per ridurre al minimo gli inevitabili disagi.
“Il testo del decreto poteva sicuramente essere migliore - sottolinea ancora il direttore, commentando il documento preliminare -, soprattutto in alcune parti che lasciano spazio ad interpretazioni. Ma ora bisogna correre per evitare il peggio. Perché il più grande di tutti i mali è l’incertezza”.