- 10/09/2018 15:22
La trasparenzadel Club Med e quelle agenzie partner
Una dichiarazione trasparente. Dopo 10 anni di alti e bassi il Club Med ammette: “Abbiamo perso soldi in Italia, non è una questione di prodotto, semmai di evoluzione del target e di un nostro modello distributivo ancora troppo generalista. Adesso è arrivato il momento giusto per chiarire il valore aggiunto degli adv in una fase dove la penetrazione del digitale è ormai un dato di fatto”. Eyal Amzallag, managing director per il Sud Europa del t.o. ha delineato così il nuovo percorso del Med, lanciando la distribuzione al centro della contesa.
Una linea anticipata tra le righe lo scorso anno dal presidente Henri Giscard D’Estaing in un’intervista a TTG Italia per la rubrica Match Point: “Chi sceglie il Med decide di affrontare un’esperienza diversa, fatta non solo di lusso estremo. Noi facciamo ancora la differenza”.
Adesso, secondo quanto anticipato a Milano da Amzallag, il 'vecchio Club' vuole creare un percorso con 1.000 agenzie al suo fianco. Tra queste, poche elette (basterà guardare il numero di contratti e l’ammontare) faranno parte dei Top Partner e altre 300 saranno Partner. Seguendo la linea di D’Estaing sottolineata nel novembre scorso le adv tornano ad essere fondamentali ma “possono e devono vendere esperienze”. Un ritornello che ormai accomuna tutti i tour operator. O quasi…
Twitter@removangelista