- 13/05/2020 18:00
Decreto rilancio e viaggi:il turismo alla finestra
Il nome promette di voler rimettere in moto l’economia. Si chiama ‘Decreto rilancio’ proprio perché il suo obiettivo è quello di ridare benzina al sistema Italia. Un provvedimento che il turismo aspettava con impazienza, dal momento che si tratta di uno dei settori più colpiti dallo stop del Covid-19. E se per alcuni comparti il ritorno in attività è imminente, per il mondo dei viaggi la ripresa è ancora di là da venire.
Dopo le prime indiscrezioni non sono mancate le perplessità del settore, che ha chiesto a gran voce un intervento deciso. E ha rimarcato le difficoltà di un comparto particolarmente colpito.
Le tasse
Uno dei capitoli più importanti è quello fiscale. Su questo fronte, il decreto rimanda al 16 settembre i pagamenti previsti per marzo, aprile e maggio. L’intervento riguarda le imprese che hanno subito cali di fatturato o rientrano tra le filiere maggiormente colpite, come scrive ilsole24ore.com. Arriva inoltre la ‘tregua’, con il rinvio al primo settembre delle notifiche di 22 milioni di cartelle esattoriali; inoltre 8,5 milioni di atti di accertamento saranno rimandati al prossimo anno.
Imu e alberghi
Il documento interviene inoltre sul fronte degli alberghi, cancellando l’acconto Imu di giugno per hotel e stabilimenti balneari, ma solo se proprietario e gestore coincidono.
Previsti inoltre finanziamenti a sondo perduto per le piccole imprese fino a 5 milioni di euro di fatturato; la somma riconosciuta è proporzionale alla perdita di fatturato di aprile 2020 rispetto ad aprile 2019.
Bonus Vacanza
Arriva poi il capitolo del bonus vacanza. La somma sarà pari a 500 euro e saranno riconosciuti ai nuclei familiari con Isee non superiore ai 50mila euro. Dovranno essere utilizzati dal 1 luglio al 31 dicembre per il pagamento di strutture sul territorio nazionale. Il credito sarà riconosciuto per l’80% come sconto (rimborsato al fornitore come credito di imposta) e per il 20% come detrazione di imposta.