- 21/05/2021 14:24
T.o. e outgoing: lo ‘strano’ caso della Polinesia Francese
I tour operator specializzati sull’outgoing non ci stanno. L’ultimo appello è quello di Irene Faraon di Kia Ora Viaggi, operatore specializzato su Oceano Pacifico, Australia e Filippine, che ha indirizzato un’istanza al Ministero della Salute in riferimento alle destinazioni verso le quali i viaggi sono ancora vietati.
“Abbiamo riscontrato per il territorio Polinesia Francese - spiega Faraon - una mancata applicazione di direttive europee e una totalmente arbitraria esclusione dagli elenchi B o C, ovvero dai paesi verso cui poter viaggiare liberamente. La Polinesia Francese aprirà il 9 giugno ai viaggiatori vaccinati, è previsto l'annuncio ufficiale con le procedure per l'ingresso a metà settimana prossima, i nuovi casi di Covid sono un numero irrisorio ed è molto più sicura di altri paesi Ue inclusa l'Italia, tuttavia non ci possiamo andare per turismo senza violare le attuali norme covid”.
Così come per Polinesia Francese, precisa, “probabilmente sono molti altri i casi di destinazioni turistiche potenzialmente aperte verso le quali arbitrariamente non è possibile viaggiare per turismo. Noi tour operator al momento non stiamo lavorando, ovvero non stiamo fatturando. C'è stato molto lavoro di cancellazione delle prenotazioni in essere, lavoro che ora si sta ripresentando per quelli che avevano posticipato di un anno. I preventivi sono quasi fermi perchè c'è poco da proporre di concreto e la paura di lavorare a vuoto o dover cancellare anche le nuove prenotazioni è tutt'altro che infondata”.
Faraon invoca quindi l’istituzione di corridoi: “Si è parlato molto di aprire bolle verso alcune destinazioni così come funziona per le crociere. Questo può essere più complicato, almeno però si dovrebbe provare a consentire quello che già è operativo in sicurezza. Capisco la scelta di spingere l'Italia, ma anche noi siamo italiani, paghiamo tasse e contributi in Italia e fatturiamo in Italia” chiude Faraon.