- 03/08/2021 18:08
Il rebus del green pass scuote i tour operator
La confusione sul green pass scuote anche il tour operating. In una nota Astoi Confindustria fa sapere di avere richiesto “chiarimenti al Ministero della Salute con riferimento all’impiego delle certificazioni verdi Covid-19 previste dal D.L. 23 luglio 2021 n. 105 nelle strutture turistico ricettive”.
In particolare, l’associazione ha chiesto al Ministero di confermare che l’impiego del Green Pass “non trovi applicazione con riferimento agli esercizi di ristorazione e ai teatri per gli spettacoli di intrattenimento degli ospiti, collocati all’interno delle strutture ricettive”.
Queste ultime, infatti, argomenta l’associazione, offrono i propri servizi ad un numero limitato e controllato di avventori (verosimilmente stabile per almeno una settimana o due), adottando specifici protocolli e misure ad hoc e attenendosi rigidamente alle disposizioni governative in materia di prevenzione dei contagi.
Una norma inapplicabile
La norma così formulata quindi “sarebbe tecnicamente inapplicabile nella maggior parte delle strutture”, sottolinea Astoi, precisando che, “in assenza dei necessari chiarimenti, l’incertezza sta inevitabilmente producendo interpretazioni non univoche da parte del mercato e sta portando molti clienti a cancellare le prenotazioni effettuate”.
“È chiaro - conclude con una nota di amarezza l’associazione - che ove la previsione riguardasse anche le strutture ricettive, comporterebbe un duro colpo per il turismo nazionale. Il mercato, già in crisi dopo essere stato costretto a fare a meno delle mete estere, dovrebbe rinunciare anche alle vendite sull’Italia”.