- 27/10/2021 17:57
A caccia di nuovi corridoiTour operator allarmati
Il provvedimento tanto sospirato, alla fine non è arrivato. Bisognerà attendere almeno fino al 15 dicembre per sapere se e in che modo il ministro della Salute, Roberto Speranza, modificherà le regole di ingresso in Italia dai Paesi extra Ue, ancora soggetti alle liste e alla quarantena.
Ma il 15 dicembre potrebbe essere davvero troppo tardi, almeno nel giudizio di alcuni dei tour operator che continuano a scommettere sul lungo raggio. Una fedeltà a un prodotto che continua a rappresentare il loro core business e la loro specializzazione.
“Decisione pandemica”
“Una decisione pandemica per il nostro comparto produttivo – commenta a caldo il direttore commerciale di Quality Group, Marco Peci -. Si continua ad infierire su un comparto che occupa oltre 30mila persone. Sono 20 mesi che montiamo e smontiamo con i nostri partner oltre confine programmazioni verso mete che seppure aperte al turismo sono censurate dal nostro Ministero della Salute. Se non avessimo la credibilità e l'amicizia conquistata in oltre 40 anni di attività con i nostri corrispondenti, non ci sarebbe possibile avere l'elasticità e i prezzi che anche attualmente riusciamo a proporre”.
Le questioni aperte
Un primo grave problema riguarda proprio la disponibilità di un’offerta di qualità al miglior prezzo possibile, che altri mercati che hanno ripreso a muoversi da tempo rischiano di sottrarre agli operatori italiani. Compresa ovviamente la disponibilità di posti aerei. “Tutti i mercati del mondo si sono già accaparrati le offerte migliori – tuona l’amministratore delegato dei I Grandi Viaggi, Corinne Clementi – e per il periodo di Natale e Capodanno stiamo assistendo al sold out. Da parte nostra, abbiamo rimesso in moto l’intera macchina del lungo raggio e le prenotazioni verso le mete aperte dai corridoi, soprattutto Seychelles e Maldive, si muovono sul filo del tutto esaurito”. Sulle Maldive qualche speranza potrebbe arrivare dalle cancellazioni di alcuni t.o. russi e inglesi, ma al momento si viaggia in overbooking.
Corinne Clementi lamenta comunque sia la disparità di trattamento riservata ai viaggi rispetto ad altri comparti, sia la necessità di aprire più corridoi. “Zanzibar ad esempio vive di turismo italiano e ci attendevamo l’apertura di un corridoio, anche perché tutto il personale che lavora nelle strutture turistiche ‘Covid free’ è vaccinato. Finora non ci sono state novità, ma non ci arrendiamo. L’ordinanza del ministro Speranza scade il 15 dicembre e confidiamo almeno dal 16 di riprendere a viaggiare. Stiamo accettando le prenotazioni di chi vuole partire dopo quella data. E a chi sta programmando il viaggio di nozze sfruttando il voucher ancora inutilizzato, cerchiamo di proporre la prossima primavera, da marzo-aprile in poi”.
Corridoi in primo piano
Getta acqua sul fuoco il ceo di Idee per Viaggiare, Danilo Curzi: “Ritengo che ora sia più fruttuoso ragionare sui corridoi aperti, al netto del fatto che questa proroga non cambia più di tanto i nostri piani a livello di programmazione. Abbiamo riorganizzato e sistemato la nostra programmazione, cogliendo le occasioni nate anche da questa situazione e pianificando le proposte per Capodanno con allotment e posti volo”.
Posizione condivisa dal direttore commerciale di Veratour, Massimo Broccoli: “In effetti il ministro Speranza non ha preso posizioni più stringenti rispetto al passato, limitandosi a riconfermare ancora per un po’ le limitazioni ai viaggi. Certo, avremmo preferito avere un via libera maggiore e più mete sulle quali lavorare attraverso i corridoi, in quanto il lavoro sul lungo raggio è molto complesso e la ripresa slitta ormai alla prossima estate e oltre, in base alla stagionalità delle destinazioni. Grazie però alle relazioni consolidate intessute con i nostri partner, siamo riusciti a mantenere un’offerta di ottimo livello anche sulle destinazioni ancora off limits”.
Le mete possibili
E anche se i tavoli di confronto con il Governo stanno proseguendo, “non ritengo - spiega Broccoli - avremo a breve nuove mete raggiunte da un corridoio. Questo malgrado alcuni Paesi come la Tunisia siano pronti a ripartire con il nostro mercato”. Medesimo discorso per Capo Verde, mentre il manager ritiene che le destinazioni critiche rimarranno alcuni Paesi africani “dove è stata vaccinata solo una piccola parte della popolazione”. I.C.