• 27/10/2022 10:12

L’impero di Preatoni al debutto alla Borsa di Parigi con la newco Preatoni Group

L’impero di Preatoni al debutto alla Borsa di Parigi con la newco Preatoni Group

L’impero imprenditoriale di Ernesto Preatoni  (nella foto) si appresta a debuttare in Borsa a Parigi. “Depositeremo il prospetto nei prossimi giorni e spero che i titoli possano debuttare sul listino a inizio 2023”, ha rivelato a Il Sole 24 Ore il patron del Domina Coral Bay, motivando la scelta della piazza parigina perché ritenuta “più dinamica per il segmento immobiliare”, rispetto a quella milanese.

Per il debutto sui listini l’imprenditore ha fondato una newco che prenderà il nome di Preatoni Group, in cui andranno a confluire circa 40 società che fanno capo alla famiglia.

La newco
Preatoni Group - il cui valore complessivo si attesterà sui 361 milioni di euro - sarà per il 99% di proprietà di Ernesto Preatoni; il restante 0,01% sarà nelle mani di Patrick Werner.

Il collocamento riguarderà circa il 30% delle azioni, di cui il 15% di nuova emissione con aumento di capitale e un altro 15% di proprietà dello stesso Preatoni.

Escluse per il momento dal perimetro della quotazione le attività in Russia, a causa del conflitto in corso. Un evento, quest’ultimo, che con la pandemia, ha contribuito a far scendere il valore complessivo Gruppo. “Prima del Covid – ha spiegato Preatoni – la valutazione del gruppo si attestava attorno agli 800 milioni di euro. Prima è arrivata la pandemia. Poi la guerra russo-ucraina, dove abbiamo attività, ci ha costretto a sottrarre gli asset di questi territori dal perimetro della quotazione”.

Gli investimenti futuri
Parallelamente, continua l’impegno sul prodotto. “Vogliamo proseguire a investire almeno 20 milioni su Domina Coral Bay a Sharm el Sheik e almeno altrettanti in Sicilia, dove puntiamo a destagionalizzare la stagione turistica – ha annunciato al quotidiano Preatoni –. Intendiamo investire almeno 30-40 milioni per proseguire nello sviluppo residenziale in mercati apparentemente piccoli come quello dei Paesi Baltici, ma molto vivace e con redditi pro capite in crescita. Infine, ma non meno importanti, gli sviluppi residenziali distressed a Dubai, su cui noi scommettiamo rilevandoli e portando a termine i lavori. Puntiamo a rilevare almeno 60- 70 progetti e a istituire un fondo che potrebbe arrivare all’equivalente di un miliardo di euro”.

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