- 28/03/2023 17:13
Aerei, mancano i posti:l'enigma dell'estate 2023
La scorsa estate fu soprattutto una questione di entusiasmo. Dopo due anni di 'digiuno', la riapertura delle prime mete lungo raggio aveva scaldato i cuori più di quanto non avesse rimpinguiato il portafogli. Ma adesso, alle soglie dell'alta stagione 2023, l'effetto psicologico non basta più e il turismo organizzato aspetta i soldi veri. La domanda non sembra avere problemi: il fenomeno del 'revenge tourism' non fa mancare le richieste. Il problema, semmai, è sul fronte dell'offerta e, nello specifico, su quella dei voli.
Nonostante il frenetico aumento delle richieste, per diversi fattori sono molti i seggiolini che mancano all'appello, soprattutto sul lungo raggio. E il confronto con il 2019 su questo aspetto rivela una dura realtà molto lontana dai proclami entusiastici.
I posti disponibili
A fare i conti ci pensa Oag, società di consulenza che ha passato al setaccio gli orari dei voli. I dati, ripresi da simpleflying.com, a livello complessivo non sembrano nemmeno troppo preoccupanti: a marzo 2023 la disponibilità è pari a 445 milioni di posti, con un calo rispetto a marzo 2019 di soli 5,2 punti percentuali. Ma questo calcolo non restituisce le dimensioni esatte dell'impatto sul turismo leisure.
Analizzando i dati comunicati da Oag per la settimana in corso, infatti, emerge una prima differenza: quella tra voli domestici e voli internazionali. Uno dei casi più clamorosi è quello dell'area del Nord Esgt asiatico, che registra un +10,3% sul domestico ma un -48,2% sull'internazionale. Per contro, ci sono regioni come l''Asia centrale, che si risolleva su entrambi i fronti con un +18,5% sul domestico e un +28,5% sull'internazionale.
Guardando più vicino a casa nostra, i dati sull'Europa occidentale (i dati Oag dividono il Vecchio Continente in due zone, Est e Ovest) segnano un duro -15,7% sul domestico e un -9,1% sull'internazionale. Rispetto al 2019 manca quasi un decimo dei voli a gittata medio-lunga: una proporzione che lancia un'ombra sull'estate che avrebbe dovuto segnare il grande ritorno del turismo.