- 22/09/2023 17:12
Un inverno a ostacoli:i nodi da sciogliere
Tutto da rifare, o quasi. Sembrava essere l’estate del ‘tutto archiviato’ e invece gli ultimi mesi hanno aperto una nuova serie di fronti con cui il turismo dovrà fare i conti per il prossimo inverno e probabilmente anche per buona parte del 2024 (estate compresa). Sul nuovo numero di TTG Magazine, sfogliabile anche online con la digital edition, un ampio servizio affronta tutti i nodi che il settore dovrà necessariamente affrontare nelle prossime stagioni.
Per qualche mese, si legge sul servizio di apertura del giornale, l’economia in generale ha sperato di poter chiudere il ‘triennio nero’ 2020-2022 come se fosse una parentesi. Ma così non è stato. Gli strascichi di tutto quanto accaduto in quei 36 mesi si sono fatti sentire su tutti i comparti produttivi e su quello turistico in particolare.
Su tutto, aleggia lo spettro dei prezzi, che ha condizionato l'andamento di gran parte dell'estate, con gli italiani che hanno ceduto il passo agli stranieri nelle mete della Penisola e lo scontro con i vettori che è diventato via via più forte con l'aumentare delle tariffe, soprattutto per i voli interni.
Caro vacanza
Il primo dato è sotto gli occhi di tutti ed è stato forse il più dibattuto negli scorsi mesi: l’aumento dei prezzi. Una mannaia che si è abbattuta su tutti i principali beni di consumo. E il turismo non ha fatto certo eccezione. Già i dati Istat relativi al mese di luglio parlavano chiaro: aumenti del 26 per cento rispetto a un anno prima per i collegamenti nazionali (con i collegamenti da e per l’estero in calo del 7 per cento, va sottolineato).
Gli hotel avevano visto un balzo di 19 punti percentuali, seguiti a ruota dai pacchetti vacanza, con un +17 per cento. E secondo l’analisi Demoskopica di giugno l’inflazione nel turismo superava di 3 punti il tasso medio dell’inflazione complessiva, con dati non dissimili a quelli calcolati dall’Istat, che si traduceva in un aumento dell’esborso di turisti italiani e stranieri in viaggio in Italia pari a 3,9 miliardi di euro.
Di fronte a queste cifre resta poco da discutere: il dato è sotto gli occhi di tutti e corrisponde sicuramente all’esperienza sia dei consumatori, sia degli addetti ai lavori. E porta subito una conseguenza diretta: dopo due anni di Italia su Italia, la clientela della Penisola ha preferito viaggiare al di fuori dei confini nazionali.
(Il servizio completo è disponibile sulla digital edition di TTG Magazine)