- 20/01/2025 08:05
Innovazione e tradizione:i t.o. fra passato e futuro
Corsi e ricorsi storici. In un momento i cui tutto sembra proiettato al futuro, fra analisi predittiva dei dati, applicazione dell’IA e digitalizzazione dei processi, sono in molti a segnalare come lo sviluppo passi anche dalla riappropriazione di modelli del passato.
Schemi utilizzati per rispondere alle richieste del mercato, abbandonati per anni e tornati a esprimere un valore importante.
Un primo trend riguarda il ritorno dei viaggi di gruppo accompagnati. Se alcuni operatori, come Boscolo, non hanno mai smesso di crederci, la stragrande maggioranza dei t.o. si era spostata sui viaggi individuali tailor made e il trend sembrava dovesse trovare grande affermazione anche nel post Covid.
La rivincita dei viaggi di gruppo
Invece... “Negli anni Settanta e Ottanta organizzavamo viaggi di gruppo soprattutto in Oriente – spiega il ceo di Mappamondo, Andrea Mele -. Dagli anni Novanta, in linea con la nuova richiesta, ci siamo orientati su tour individuali, ma dallo scorso anno stiamo assistendo a un boom di richieste di circuiti con accompagnatore su tantissime mete, dalla Corea al Giappone, dal Perù all’Oman e al Sudafrica”. Per questo Mappamondo propone due linee di viaggio, una con accompagnatore Mappamondo dall’Italia e una con accompagnatore in loco.
Contatto diretto
Un altro tema che sta tornando d’attualità è quello del sopralluogo sul posto. “Per testare la qualità - dice Mele -, si rende necessario - oggi più che mai - tornare a visitare direttamente le strutture che offriamo e ad effettuare i tour che vendiamo, in modo tale da verificare ogni singolo servizio. In questo senso, l’human touch è un valore insostituibile”.
Di ritorno al passato parla anche Gianluca Rubino, a.d. di Kel 12, che sottolinea come una nuova forma di integrazione verticale, questa volta proiettata all’estero, sia elemento necessario per controllare la qualità. “Mezzi di trasporto, dmc, campi tendati e addirittura le dahabeya sul Nilo di proprietà rappresentano elementi fondamentali per essere certi di quel che si offre”.
Voglia di avventura
Si spinge oltre il direttore commerciale di Quality Group, Marco Peci, che spiega come il grande ritorno ai viaggi accompagnati dall’Italia sia da attribuire a dinamiche diverse: “Se una volta la scarsa conoscenza delle lingue straniere e la difficoltà di viaggiare da soli spingeva i clienti a optare per un viaggio di gruppo, oggi la principale motivazione è la socializzazione, la voglia di stare insieme. Inoltre, il gruppo ha la garanzia di avere una guida parlante italiano, un bene sempre più prezioso a causa delle difficoltà causate dall’overtourism. Un altro elemento di continuità con il passato è il ritorno alla ricerca di avventura, alla voglia di scoperta“.
“Non è un caso che l’estate appena conclusa abbia segnato una riscoperta di modelli di viaggio del passato – aggiunge Stefania Picari, direttore di Ed è Subito Viaggi -. Abbiamo notato un cambiamento nei comportamenti: i clienti tornano a chiedere destinazioni meno affollate per un turismo ‘autentico’. La domanda si orienta verso esperienze flessibili e di qualità, con un ritorno alla cura dei dettagli”.
“Nell’ambito del turismo – fa eco il direttore commerciale di Ota Viaggi, Massimo Diana- - assistiamo a un ritorno a esperienze più autentiche e slow, simili a quelle che si vivevano decenni fa, prima che il turismo di massa dilagasse”.
L’all inclusive che piace
“Molte innovazioni di oggi richiamano modelli che avevano già funzionato in passato – chiude il ceo di Veratour, Stefano Pompili - , ma reinterpretati con strumenti moderni. Ad esempio, la centralità del ‘racconto’ del viaggio, un elemento che abbiamo sempre curato, oggi evolve grazie ai social media e alle tecnologie immersive. Oppure, l’importanza dell’accoglienza personalizzata, che è un concetto antico ma sempre attuale. Un altro elemento: la formula ‘tutto incluso’ che sta vivendo un ritorno in auge, anche in relazione alla situazione economica. Abbiamo allargato la formula ‘all inclusive’ a molte nostre strutture perché i clienti vogliono la garanzia su quanto andranno a spendere”.