- 28/05/2019 18:17
Il Governo cambia il turismo La nuova legge dietro le quinte
Sono entrate nel vivo le audizioni sulla legge delega sul turismo, che al momento è all’analisi della Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati. Lo strumento, con il quale il Parlamento delegherà il Governo a legiferare in materia turistica attraverso decreti, sta riscuotendo pareri favorevoli con molti distinguo.
Da più parti si sottolinea, infatti, come gli argomenti inseriti nella legge siano troppo pochi e come, invece, il turismo abbia bisogno di maggiori interventi. Ma uno dei punti chiave nelle critiche alla legge è la prospettiva temporale: secondo quando riporta il testo, infatti, il Governo si dà tempo 2 anni dall’approvazione per adottare i decreti, un margine troppo lungo, secondo le associazioni di categoria, per incidere su alcune questioni ritenute urgenti
Le materie della legge
Il Governo, secondo la proposta di legge, potrà adottare decreti solo su alcune materie. In specifico, si prevede una revisione e aggiornamento del codice del turismo, la semplificazione del linguaggio normativo, l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di rendere conoscibili e accessibili le informazioni e la modulistica, nonché l’armonizzazione con il diritto europeo della normativa in materia di turismo.
Inoltre, il Governo si occuperà del riordino delle normative in materia di professioni turistiche, della revisione della classificazione alberghiera e della semplificazione di procedure di raccolta, monitoraggio e analisi dei dati con l’istituzione del famoso codice identificativo nazionale.
Cosa manca secondo il turismo
Nelle audizioni che si stanno susseguendo, il mondo del turismo sta avanzando nuove richieste, prima fra tutte, appunto, la maggiore urgenza di portare a casa alcune regole che vadano a colmare dei vuoti legislativi.
È il caso delle normative sulle professioni turistiche, le guide in particolare, che avrebbero bisogno di un’armonizzazione nazionale come sottolineano Confturismo e Federagit, così come l’introduzione del codice identificativo, che Federalberghi attende prima che passino 2 anni.
Ma non è tutto qui: le diverse associazioni stanno ‘tirando per la giacchetta’ il Governo affinché introduca nella legge delega una serie di regole specifiche, che vanno dalla semplificazione nella gestione dei rapporti di lavoro all’introduzione della figura dell’imprenditore turistico esperienziale, chiesta da Cna, dalla revisione della Direttiva servizi (la famigerata Bolkestein) alla riduzione dell’Iva al 10% anche per gli stabilimenti balneari richiesta da Fiba.