Il commento del direttore
Remo Vangelista
È una reazione che gela ogni euforia quella della Confederazione spagnola degli hotel e alloggi turistici - Cehat a proposito dell’ottimismo sull’andamento dell’inbound alberghiero in Spagna.
In risposta alle dichiarazioni ottimistiche del presidente valenciano Ximo Puig la Cehat avverte infatti che il comparto è ben lungi dal raggiungere i risultati del 2019, soprattutto a causa della carenza dei mercati internazionali, fermi al 25% rispetto ai dati di due anni fa.
Negli ultimi 12 mesi, ricorda ancora la confederazione, i pernottamenti di turisti stranieri in Spagna sono diminuiti del 75% e quelli dei residenti in Sagna del 20%.
Il calo maggiore, come riporta Hosteltur, si è registrato negli hotel a tre stelle, dove le notti dei turisti stranieri sono diminuite del 77% e quelle dei residenti in Spagna del 27%. Inoltre è ancora alto il tasso di strutture non ancora operative ed è la fascia dei cinque stelle quella con la più alta percentuale di alberghi chiusi, il 27% del totale. Rimane invece ancora chiuso il 20% degli hotel a quattro stelle e il 13% degli hotel a tre stelle.