Il commento del direttore
Remo Vangelista
“L’interesse a ripartire è forte, ma le prenotazioni non vanno di pari passo”. Stefano Corbari, presidente di Fiavet Lazio, fotografa una situazione in chiaroscuro per le prenotazioni a Roma, complice la difficilissima situazione geopolitica. Si incomincia tuttavia a vedere una lieve ripresa dell’incoming: le vendite negli hotel romani sono ancora al 50 per cento, ma segnano un più 10-15 per cento rispetto allo scorso anno”. Si incominciava dunque a vedere la luce in fondo al tunnel, dunque, anche grazie all’apporto dei turisti russi.
Ma in poche settimane, sottolinea corriere.it, la situazione è di nuovo cambiata: “La guerra - sottolinea Corbari – ha bloccato un mercato altospendente (quello russo appunto) che rappresenta una perdita significativa”.
Le richieste degli albergatori
Intanto, però, sono numerose le strutture alberghiere che riaprono nella Capitale: gli hotel ancora chiusi sono 250 contro i 400 di gennaio, ma la crisi globale ha ripercussioni inevitabili sull’incoming e le cancellazioni di prenotazioni per le vacanze pasquali incominciano ad arrivare: “Ancora una volta la scure si abbatte sul nostro settore, che sarà difficile mantenere in equilibrio - sottolinea Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi -. Mi auguro che il governo riattivi le misure di supporto alle aziende adottate all’inizio dell’emergenza sanitaria. Abbiamo chiesto la proroga della cassa integrazione e una moratoria sui mutui e i finanziamenti il cui pagamento scadeva a gennaio”.