Uscire dal recinto. Aprire le porte. Abbattere le barriere. Se un tempo le agenzie di viaggi erano molto simili a uffici, nel corso degli ultimi anni si sono trasformate sempre più in negozi. O meglio, così vengono percepite dai clienti finali.
E allora perché non allearsi con gli altri soggetti che operano nel settore commerciale?
Deve essere questo il pensiero che sta animando due progetti annunciati a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Uno (che porta la firma di Aiav) è ancora alle prime battute e vuole creare uno spazio condiviso dove trovare viaggi, dischi, abbigliamento e valigie. Il secondo, invece, è stato annunciato poche ore fa e vede i viaggi di Alpitour sbarcare all’interno delle librerie Mondadori con un proprio corner.
Due idee di per sé molto differenti, ma con diversi punti in comune: entrambi cercano di abbattere i muri che chiudono le agenzie di viaggi all’interno del loro recinto. Il che non vuol dire (in tutti e due i casi) strappare la vendita dei viaggi dalle mani dei professionisti della distribuzione turistica; al contrario, il tentativo è quello di portare la consulenza degli esperti di viaggi anche al di fuori delle quattro mura dell’agenzia.
Un approccio innovativo per qualcosa che, in fondo, è già stato testato da anni: i consulenti di viaggio senza ufficio fisso sono ormai una realtà. Caduta la barriera dell’agenzia come luogo fisico, l’unico limite diventa la fantasia.
Il web, del resto, è un enorme mare dove tutto si mescola e viene a galla quando meno ce lo si aspetta. Le nostre ricerche online in tema di viaggi si trasformano in annunci pubblicitari che spuntano sulle nostre pagine social o sugli spazi di advertising sui vari siti. Dappertutto si trova qualunque cosa, almeno nell’universo dell’ecommerce.
C’è qualche motivo per cui lo stesso non debba accadere nel mondo fisico? Pare proprio di no.