Prendete nota: alcuni di loro sono già i clienti di oggi, ma un buon numero, forse la maggior parte, sarà il cliente di domani, la base su cui impostare il business del futuro. E hanno una richiesta, un’esigenza ben precisa: che l’agente di viaggi sappia dargli l’offerta giusta al momento giusto, semplificando al massimo il suo processo di acquisto.
È questo il punto principale dell’identikit del viaggiatore e delle sue richieste alla distribuzione stilato da Sabre nell’indagine condotta nel mese di novembre e presentata nel recente evento ‘Envision’ che si è tenuto a Milano. Parola d’ordine ‘personalizzazione’, emerge dallo studio, in particolare per la fascia di età compresa tra i 16 e i 24 anni, ovvero quelli viaggeranno nei prossimi anni.
Le richieste
In un'epoca in cui gli input sono milioni, i turisti vogliono saltare il processo della scelta, dell’indagine, perché costa tempo e fatica e genera insicurezza. E allora la propensione è quella di affidarsi a chi può scegliere al loro posto, grazie alla conoscenza della materia e ai big data che saranno sempre più messi ora a disposizione dai big della tecnologia.
E cosa dovrebbe fare un agenzia per personalizzare il viaggio dei nuovi clienti? Intanto, dice il 62 per cento degli intervistati, permettergli di scegliere opzioni di viaggio aggiuntive; il 45 per cento, poi, vorrebbe offerte e servizi rilevanti e pertinenti con il luogo dove stanno per andare o, in tempo reale, dove si trovano.
Personalizzazione
Non solo: le loro richieste puntano a una personalizzazione massima, come comunicazioni in linea con le loro abitudini di viaggio; e magari meglio se nelle comunicazioni ci si rivolga personalmente, per nome, riconosciuto come singolo individuo a cui l’adv ha appena proposto un’occasione speciale. E per non rischiare di perdere il cliente in futuro, le agenzie tengano conto di un altro dato dello studio Sabre: il 39 per cento di questa fascia di età vuole solo offerte attinenti al proprio stile di vita e ai propri interessi. Insomma, vietato sbagliare.