Melgrati, Halldis: "Sì alla tassa di soggiorno, è una forma di consapevolezza"

“Non solo la city tax è una risorsa importante dal punto di vista economico, ma è un sistema adottato in tutto il mondo, in particolare nei Paesi a forte attrazione turistica”. Alberto Melgrati (nella foto), ceo di Halldis - società italiana che opera negli affitti brevi - giustifica con queste parole la necessità di mantenere la tassa di soggiorno.

Contro l’imposta si era espresso anche il contratto di Governo tra Lega e 5S, poi naufragato, che ne prevedeva l’abolizione. Una misura sbagliata, secondo Melgrati, in quanto il cliente internazionale è abituato e la paga senza problemi; da questo punto di vista, dunque, l’imposta diventa una forma di consapevolezza: “Dare un contributo a una città che si visita anche per pochi giorni - spiega il ceo di Halldis - è un modo concreto per far capire che tu hai una parte di responsabilità verso quella città, quella bellezza che incontri”.

Il visitatore si trasforma, dunque, in un cittadino temporaneo: “Tutti ospiti, tutti cittadini” è la dichiarazione di Melgrati, che conclude: “L’abolizione sarebbe un non senso anacronistico”.

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