Cresce l’ottimismo dell’industria dei viaggi d’affari. Per il 2019, infatti, sale dal 35% al 45% la percentuale dei travel manager a livello mondiale che prevede un aumento degli spostamenti per il segmento business. Allo stesso tempo, però, è previsto anche in incremento dei costi.
A rilevarlo è l’AirPlus International Travel Management Study 2019, che ha intervistato 777 travel manager in 24 Paesi. “Il dato per il 2019 - segnala AirPlus in una nota - è in assoluto il migliore dalla crisi finanziaria di dieci anni fa”.
La percentuale di intervistati che prevede un calo si ferma al 10%, mentre il 44% prevede un trend stabile.
La situazione in Italia
Balzo anche in Italia, dove la percentuale dei travel manager secondo cui l’economia avrà un impatto positivo sul settore è salita al 38% dal 18% dello scorso anno; solo per il 5% invece l’influenza sarà negativa.
“La previsione dei nostri travel manager di un aumento dei viaggi d’affari evidenzia l'importanza acquisita da questo settore negli anni - afferma il direttore marketing di AirPlus International, Yaël Klein -. Indipendentemente da eventuali effetti positivi o negativi dell'economia globale, i travel manager considerano i viaggi d’affari necessari e essenziali per acquisire nuovi business e affrontare nuove sfide”.
La questione dei costi
Parallelamente, come vuole la legge della domanda e dell’offerta, insieme al numero di viaggi d’affari aumenterà anche il loro costo. A livello mondiale il 51% dei travel manager prevede un incremento della spesa; e a livello italiano la percentuale è del 45%.
Sempre nella Penisola, il 45% degli intervistati pensa che ad aumentare saranno soprattutto le tariffe aeree, mentre per il 42% i costi che cresceranno di più saranno quelli di pernottamenti e noleggio auto.