Per lavorare con il turista up e upper level, bisogna conoscerlo. E non solo conoscerlo, ma capirlo e saper muovere le leve giuste per conquistarlo. Per questo FourTourism, società di destination maketing e management guidata da Josep Ejarque, ha tentato di creare alcune categorie per rendere più semplice comprendere chi si ha davanti e proporre un prodotto che faccia per lui.
Partendo da una suddivisione in due macro categorie: Baby Boomer e Generazione X associano l’idea di lusso ad esclusività e prestigio, Millennial e Z Generation, invece, vivono il turismo luxury come una proposta su misura, moderna e contemporanea e soprattutto personalizzata.
Amante del lusso classico
Sono fondamentalmente i Baby Boomer: hanno un concetto di lusso come servizio di alto livello, lo associa a prezzi elevati e a una certa concezione di hotellerie. È tradizionalista, ha gusti fissi e un profilo poco tecnologico, e preferisce il contatto umano.
Il tailor made
Per lui il viaggio di lusso è un viaggio personalizzato. Sceglie prodotti e servizi a misura dei suoi interessi. Solitamente è un Millennial, con disponibilità economica e livello di formazione alto o molto alto. È sempre alla ricerca di novità, ma attento alla sostenibilità e non è un turista fedele perché non dà valore ai marchi.
Il Griffe lover
Prestigio e esclusività prima di tutto. I brand turistici hanno valore nel momento in cui emanano prestigio e per lei/lui l’importanza del brand è determinante nella scelta. La passione per le griffe è un autoriconoscimento della propria posizione economica, sociale e professionale. Anche questi sono Baby Boomer, che viaggiano in coppia o con la famiglia e non vogliono prenotare via internet.
Il cool
Lusso vuol dire contemporaneità e design. Sono i turisti della Generazione Z, ricercano hotel e destinazioni di design, con un interesse per tutto quello che è nuovo e cool. Amano il lusso e le griffe, ma privilegiano un servizio personalizzato e danno valore a tutto ciò che è esclusivo.
Lo sborone
Ultima categoria, quella di chi sceglie la destinazione, l’hotel, il servizio perché è uno status simbol. Il riconoscimento sociale è fondamentale per questo turista della Generazione X che cerca esperienze e attività e un’accoglienza griffata. Malgrado usi i social per mostrare il suo stile di vita, è poco tecnologico e ama far prenotare gli altri.