Da questa mattina le banche italiane hanno iniziato a ricevere le domande degli imprenditori per i prestiti ‘Covid’ coperti al 100% gratuitamente dal Fondo centrale di Garanzia. Ma non è tutto pronto, in realtà.
Le banche, infatti, oggi potevano accettare le richieste per prestiti fino a 25mila euro per 72 mesi, mentre per le somme più importanti, o per le aziende di grandi dimensioni la macchina non è ancora del tutto operativa.
Le regole e i tassi
I prestiti relativi all’emergenza Covid sono stati disposti dal decreto Liquidità, che ha garantito 400 miliardi alle imprese, 200 per il mercato interno e 200 per l’export.
Per prestiti fino a 25 mila euro la garanzia dello Stato è al 100% e la procedura è molto semplificata. Fino a quella soglia — e comunque per prestiti di importo non superiore al 25% dei ricavi fino appunto a 25 mila euro — la concessione da parte della banca avviene senza alcuna valutazione del merito di credito, con una semplice autocertificazione dei ricavi. In questo caso le banche potranno erogare i prestiti senza attendere il via libera del Fondo centrale di Garanzia. Il finanziamento deve essere rimborsato entro 72 mesi dall’erogazione, con un preammortamento di 24 mesi: il rimborso del capitale cioè può iniziare non prima di due anni.
Per quanto riguarda i tassi di interesse, sono stati fissati per legge: l’interesse finale deve essere inferiore al 2%.
Per i prestiti di maggiore entità, non sono ad oggi disponibili gli strumenti per richiederli e le garanzie vengono fornite per le Pmi fino a 499 dipendenti per il 90% dallo Stato per finanziamenti fino a 5 milioni di euro. Per le grandi imprese, invece, è prevista la concessione, fino al 31 dicembre 2020, di una garanzia di Sace sui finanziamenti bancari, ma solo a determinate condizioni.