Contributi a fondo perduto, i tempi e i modi per riceverli

Entra nel vivo l’operazione che consente alle imprese di richiedere i contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Rilancio. Il modello per la richiesta può essere inviato entro il 13 agosto tramite il canale telematico Entratel, oppure utilizzando una procedura web all’interno del portale Fatture e corrispettivi del sito www.agenziaentrate.gov.it.

Per quanto riguarda, invece, gli eredi che porseguono l’attività di titolari deceduti come spiega corriere.it il modello può essere inviato a partire dal 25 giugno e fino al 23 agosto.

Il contribuente potrà avvalersi degli intermediari che ha già delegato al suo Cassetto fiscale o al servizio di Consultazione delle fatture elettroniche. Sarà possibile accedere alla procedura con le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia oppure tramite Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, oppure mediante la Carta nazionale dei Servizi (Cns).

Per ogni domanda, il sistema dell’Agenzia effettuerà due elaborazioni successive relative ai controlli formali e sostanziali. L’esito delle due elaborazioni sarà comunicato con apposite ricevute restituite al soggetto che ha trasmesso l’istanza.

I soggetti interessati e quelli esclusi
Il contributo può essere richiesto dalle imprese, dalle partite Iva o dai titolari di reddito agrario. Non possono invece fruirne i soggetti la cui attività sia cessata nella data di presentazione della domanda, oppure chi è iscritto agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria, ossia le cosiddette casse previdenziali. Sono esclusi dai contributi anche coloro che fruiscono del bonus professionisti e del bonus lavoratori dello spettacolo introdotti dal Decreto Cura Italia. Il bonus è comunque riconosciuto per un importo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. Il contributo a fondo perduto è escluso da tassazione sia per quanto riguarda le imposte sui redditi sia per l’Irap.

I requisiti
I requisiti indispensabili per ottenerlo sono due: non aver ricavi superiori ai cinque milioni di euro e poter dimostrare che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi rispetto ad aprile 2019.

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