Era già nell’aria la decisione di Tui di limare il numero dei suoi punti vendita ‘su strada’ a favore di una maggiore penetrazione nel mercato dei consulenti.
Così l’annuncio della decisione della chiusura di 166 agenzie con un impatto su circa 900 lavoratori non stupisce, anche se il piano ha avuto un’accelerazione a causa della pandemia di covid e della contrazione del business.
Il 70% dei lavoratori interessati dalle chiusure verrà trasferito, appunto, alla divisione di vendita costituita da consulenti di viaggio a domicilio che la società sta creando, mentre un 30% andrà all’interno delle 350 agenzie che rimarranno aperte su strada.
La modifica delle abitudini d’acquisto dei clienti negli ultimi anni ha avuto un ruolo fondamentale nella decisione di sacrificare le agenzie fisiche a favore della vendita digitale supportata da un’attività di consulenza.
"Vogliamo essere nella posizione migliore per fornire un eccellente servizio clienti, sia in un negozio, sia al telefono e online, e continueremo a mettere il cliente al centro di ciò che facciamo” dice Andrew Flintham, amministratore delegato Tui UK e Irlanda.