Halldis corre ai ripari per risolvere lo stato di crisi e garantire la continuazione dell’attività aziendale. La società, che opera nel settore degli fitti brevi gestendo 1800 proprietà in 20 località, ha depositato avanti al Tribunale di Milano un ricorso per l’ammissione della società alla procedura di concordato preventivo ai sensi dell’art. 161, comma 6. Una mossa che rappresenta, secondo Halldis, la soluzione più efficace per tutelare tutti i soggetti coinvolti, primi fra tutti i lavoratori; si ritiene infatti che lo strumento concordatario possa assicurare, sotto il controllo del Tribunale, la ristrutturazione della società, nel rispetto della par condicio creditorum e di preservarne il patrimonio immateriale (portafoglio contratti, piattaforma informatica, esperienza nel settore e posizionamento di mercato).
“Abbiamo fatto una scelta che al contempo desse chiarezza al mercato e offrisse uno strumento efficace per ripartire a tutela degli stakeholder, in particolare dipendenti e creditori – spiega l’amministratore delegato Leonardo Pagni -. La finalità è quella di garantire la continuità della gestione e il mantenimento degli standard qualitativi della società che il mercato ha potuto apprezzare negli anni. Abbiamo dato quindi avvio alla predisposizione di un piano di ristrutturazione per il risanamento dell’esposizione debitoria e il riequilibrio della situazione finanziaria, che presenteremo nei termini di legge e di cui renderemo noti i futuri sviluppi”.
Halldis gestisce le strutture per conto di proprietari privati e istituzionali e include nel suo portfolio appartamenti e palazzi nelle principali city, ma anche ville di lusso, in particolare in Toscana. Un business che ha incontrato forti difficoltà in quieto periodo di pandemia, a causa del calo degli spostamenti per finalità turistiche e di lavoro che ha inciso gravemente sull’attività sociale.