La crisi Covid rivoluziona il turismo. Ma c'è una buona notizia: resta uno zoccolo duro di persone, due italiani su tre, disposto a viaggiare. È quanto emerge da una ricerca a campione effettuata dalla società di consulenza Jfc su un panel di circa 8.000 questionari e presentata durante TTG Travel Experience.
Il 21% degli intervistati ritiene che l'emergenza sanitaria non modificherà la propria disponibilità a spostarsi e il 47% conferma l'intenzione di fare un viaggio, ma riservandosi di prenotare all'ultimo. Il 14,7% guarda alla prossima primavera, mentre la maggior parte (il 48,6%) all'estate 2021.
Le due nuove variabili
“La situazione attuale impone agli operatori nuovi criteri di profilazione dei potenziali clienti” ha spiegato l'amministratore di Jfc, Massimo Ferruzzi. Come fare? Mettere in stand by le solite categorie (millenials, generazione X, leisure o business) e concentrarsi su due variabili: capacità di spesa e sensibilità al tema sanitario. “Oggi andiamo da un viaggiatore poco preoccupato, con alta capacità di spesa (170 euro al giorno) e disposto a viaggiare per due settimane, a un profilo molto attento e conservativo, che punta a un soggiorno breve e per poco più di 50 euro al giorno. È in queste maglie che bisogna trovare offerte non standard, ma tailor made”. A. L.