Aiav non ci sta e replica alle accuse mosse dalle altre associazioni di categoria in merito al servizio realizzato da Striscia la Notizia sui ritardi e sulle inefficienze del Mibact nell’erogazione dei contributi a fondo perduto.
In una nota Aiav ringrazia “i tanti agenti di viaggi e colleghi che hanno vivamente apprezzato il nostro operato. Dobbiamo purtroppo constatare che vi è chi ha voluto fraintendere l’intervento di Aiav considerandolo lesivo dell’intera categoria. Oltre a rivendicare i contenuti esposti, invitiamo tutti coloro che hanno espresso commenti negativi, senza peraltro lesinare toni decisamente esasperati e volgari, a riguardare il servizio con attenzione. Il servizio non scredita in alcun modo la categoria, al contrario evidenzia la rabbia, il malcontento e il giusto risentimento di migliaia di agenti di viaggi onesti nei confronti del Mibact”.
“Come è nostra consuetudine – prosegue la nota - siamo soliti criticare in maniera costruttiva: proprio per dimostrare il nostro concreto e fattivo supporto verso il Mibact in questa delicata circostanza, riteniamo sia necessario ‘puntare il dito’ e stigmatizzare il comportamento di chi sottrae indebitamente ed illecitamente contributi agli imprenditori onesti, che ne hanno veramente bisogno, oltre che diritto. Siamo convinti che questo sia tra i doveri primari di un’associazione. Il servizio di Striscia la Notizia si chiude con due promesse, con le quali pensiamo che nessuno degli operatori possa essere in disaccordo: completare l’erogazione dei contributi entro 30 giorni; migliorare l’accessibilità del Mibact da parte di chi ha esigenze di chiarimento”..
Aiav si ritiene “oggetto di un ingiustificato e insensato linciaggio mediatico che ha portato persino a gravi minacce personali nei confronti del presidente e che poco ha a che fare con gli obiettivi dell’iniziativa e con i contenuti del servizio di Striscia la Notizia: la sensazione è che si voglia colpire un’associazione che condivide con i propri iscritti valori comuni, primi tra tutti, l’onestà e la trasparenza, dando voce anche agli anelli più piccoli della catena, attraverso azioni concrete. Non condividiamo quindi le immotivate accuse espresse dalle altre associazioni di categoria, accuse che siamo già in procinto di contestare nelle opportune sedi”.
“In fondo - conclude Aiav - dobbiamo ammettere che se negli anni passati le associazioni di categoria avessero ben lavorato nell’interesse del comparto, ora non ci troveremmo nella paradossale situazione di dover far comprendere ad un Ministero la valenza economica di un intero settore. Altrettanto paradossale è il fatto che l’unico motivo di condivisione di intenti da parte delle altre associazioni di categoria continui ad essere quello di emarginare Aiav, oggi come in passato, allorquando si è tentato di escluderla, senza riuscirci completamente, dai tavoli di confronto”.