Le associazioni di categoria non ci stanno. Alla notizia dell’ordinanza adottata dal ministro Roberto Speranza (nella foto) in merito alla quarantena anche per i viaggi verso i Paesi Ue, Aidit, Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Astoi Confindustria Viaggi, Fiavet e Fto-Federazione Turismo Organizzato Confcommercio levano una decisa protesta.
In una nota congiunta, le associazioni affermano che “È davvero difficile capire come una quarantena di cinque giorni, e un ulteriore tampone alla fine dei cinque giorni, possa essere una misura necessaria e utile per persone che hanno già effettuato un tampone risultato negativo 48 ore prima del rientro nel nostro Paese. Non si può non leggere questa ordinanza come una conseguenza di tutte le sterili ed inutili polemiche degli ultimi giorni".
"La mobilità tra Paesi europei – prosegue la nota - anche per motivi di turismo, è consentita dallo scorso maggio e l’Italia non ha mai adottato la quarantena in entrata, ad eccezione di alcuni casi specifici. Si tratta, quindi, di una misura punitiva per quei pochissimi italiani che, osservando tutte le prescrizioni sanitarie richieste, si recano nei pochi Paesi esteri aperti. Si evidenzia infatti che, a differenza di quanto si vuole far credere, si tratta di numeri molto contenuti”.
E l’ordinanza va a intaccare anche gli arrivi di stranieri. “Inoltre, è una misura altrettanto punitiva per i turisti europei che, analogamente in questi mesi, se pur in minima parte, sono venuti a visitare il nostro Paese ed avrebbero potuto farlo anche nelle prossime settimane. Il risultato è un clamoroso autogoal anche per l’incoming. Le agenzie di viaggio e i tour operator italiani, che hanno subito perdite di fatturato di oltre il 90% nel 2020 e che stanno registrando perdite ancora più ingenti nel 2021, hanno solo cercato faticosamente di riavviare un’attività rimasta ininterrottamente ferma dallo scorso marzo 2020".
"Si tratta di imprese italiane che pagano le tasse in Italia e che danno lavoro ai nostri connazionali e che, a breve, dovranno subire gli annullamenti dei pochi viaggi programmati per le prossime settimane, essendo quindi costretti a rimborsare i clienti. Questo cambio di fronte repentino e insensato – chiude la nota -, volto solo a rispondere “alla pancia di chi grida allo scandalo”, produrrà ulteriori danni economici per i t.o. le adv. Cambiare le regole del gioco a partita iniziata non è minimamente accettabile. Le imprese del turismo organizzato sono al collasso, non hanno nemmeno ancora ottenuto tutti i ristori stanziati lo scorso anno e queste decisioni sembrano fatte ad arte per infliggere il decisivo colpo di grazia”.