Arrivare a destinazione e scoprire che la casa presa in affitto in realtà non esiste. O che è abitata da persone all’oscuro di tutto. Prenotare un appartamento per le vacanze può riservare, a volte, delle spiacevoli sorprese. Ma come evitare di cadere nella trappola della truffa online? “Di solito - spiega Mauro Turcatti, responsabile relazioni esterne e crisis manager di Airbnb Italia - il finto host si palesa con un’offerta super-allettante, dice magari di aver ricevuto l’incarico da Airbnb, ma poi chiede di essere pagato con bonifico al di fuori della piattaforma”.
Una richiesta, questa, già sufficiente per intuire che qualcosa non quadra. "Il pagamento con bonifico - precisa Turcatti - è un metodo non previsto da Airbnb, dove di usano solo carte di credito o mezzi come Paypal”. Un passaggio cruciale a cui si arriva spesso attraverso falsi siti di Airbnb, che, rileva il manager, "rimangono online pochi giorni o addirittura poche ore". Ma come riconoscerli? “Spesso hanno indirizzi strani o mostrano in chiaro dati sensibili come mail o cellulari, che tutti i portali fanno condividere solo una volta che domanda e offerta si siano incontrati, non in una pagina pubblica”.
Ma a ingannare è anche il linguaggio tecnico, che, nota Turcatti, "negli ultimi tempi si è molto affinato: addirittura i finti host sono pronti a inviare bozze di contratto e usano un linguaggio tecnico che infonde un senso di serietà della trattativa. Nei casi più sofisticati viene poi generata una finta fattura con tanto di dati e codice a barra fittizi”. Per questo la regola aurea è solo una: “Non bisogna mai pagare con bonifico. Se al momento di prenotare l’appartamento appaiono i dati bancari, quel sito non può essere Airbnb”.