Tornano a farsi sentire le associazioni di categoria, che vedono ogni giorno che passa assottigliarsi le speranze di un Natale ‘normale’ dal punto di vista delle prenotazioni e delle partenze.
E lo fanno ancora una volta insieme, uniti per alzare la voce e dire basta, perché “Non c’è più tempo”. In un’annata eccezionale, che fra speranze e disillusioni ha sancito come l’emergenza Covid-19 non sia ancora finita, le associazioni di categoria fanno ancora una volta quadrato, evento di per sé eccezionale in tempi pre pandemia, per chiedere interventi mirati immediati.
Così fra pochi minuti, a brevissima distanza dai palazzi del potere a cui si rivolgono, nella sala Capranichetta, Astoi, Fto, Fiavet, Maavi, Aidit e Assoviaggi si ritroveranno ancora una volta per difendere e sostenere quello che per molti, fra difficoltà e incertezze, continua a essere il mestiere più bello del mondo.
Fra le richieste, oltre all’apertura di nuovi corridoi, che a questo punto, vista la situazione pandemica, non sembrano avere grandi possibilità di arrivare a breve, anche la possibilità di avere anche quest’anno, come nel 2020, contributi a fondo perduto.
TTG Italia seguirà l'appuntamento in diretta.
LA DIRETTA
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12.20 – Le richieste urgenti del comparto
Prolungamento della Cig, almeno 500 milioni di euro di contributi a fondo perduto e la proroga del tax credit. A tirare le fila e a riassumere le richieste del comparto alla politica spetta ancora a Ezhaya. "Chiediamo al ministro Speranza di rimuovere l'anacronistica norma che esclude il turismo come motivo valido per viaggiare. La riteniamo uno sfregio che ci ha riportato indietro di sessant'anni, a quando il turismo veniva considerato un vezzo. In alternativa - aggiunge - chiediamo un allargamento dei corridoi".
Infine il capitolo voucher, in scadenza a marzo: "Non si può chiedere ad aziende che hanno prosciugato la cassa, di rimborsarli. La nostra richiesta è che venga emesso un prestito ponte di 24 mesi che consenta alle imprese di rimborsare, ma allo stesso tempo di rimanere in vita".
12.11 – Gli asset turistici vanno all’estero
Parla degli asset turistici del nostro Paese che rischiano di passare nelle mani di gruppi stranieri la presidente di Fiavet, Ivana Jelinic. "Noi siamo il Paese più bello del mondo, ma se lo Stato non tutela questo patrimonio imprenditoriale, il rischio è che i grandi gruppi internazionali mettano mano sui nostri gioielli di famiglia".
E poi l'economica generata dalle piattaforme, che, sottolinea Jelinic, "va all'estero. Se non lo capiamo in tempo utile, sarà già tardi. Non si può - aggiunge - pensare che la prima industria di questo Paese non abbia la giusta tutela e non sia salvaguardate".
12.05 – “Serve un prestito ponte a 24 mesi”
Una richiesta ‘secca’ arriva da Enrica Montanucci, presidente di Maavi: “Dopo 22 mesi di inattività, non c’è da fare mistero, le nostre imprese non hanno più liquidità e le banche cominciano a far sentire il loro fiato sul collo”. Per questo, secondo Maavi, è necessario che il Ministero dell’Economia metta in campo subito un prestito ponte a 24 mesi per consentire alle aziende di sopravvivere. “Fatelo presto, prima che il nostro settore licenzi e si trasformi in una bomba sociale”.
12.00 – “Non si può non sapere se la Cig verrà confermata o no”
Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi tocca il tema della cassa integrazione: "L'intero comparto potrebbe perdere la maggior parte degli occupati. Ad oggi tutte le imprese stanno utilizzando gli ammortizzatori sociali, ma se non saranno prorogati, a fine anno rischiamo di avere oltre 40mila persone senza lavoro. E non è possibile – dice ancora – al 9 dicembre, non sapere ancora se la Cig verrà confermata o no”.
11.54 – La radiografia del settore
A fare la radiografia del settore è il presidente di Aidit Domenico Pellegrino. "Gli italiani non vanno all'estero, ma - spiega - c'è il 55% di stranieri che non viaggiano più in Italia. Il business travel segna una flessione del 68%, siamo tornati indietro di 10 anni."
Pellegrino sottolinea poi che il turismo organizzato non è un settore in grado di auto-rigenerarsi o in grado di tornare "rigoglioso come l'erba dopo una gelata".
"La politica - dice Pellegrino - sostiene che per farlo ripartire occorre solo digitalizzarlo. In realtà è un settore che già da qualche decennio ha investito nella tecnologia e questa rivoluzione l'ha già affrontata". E poi il grande dimenticato, il turismo scolastico "fermo - ricorda Pellegrino - senza una programmazione anche minima".
11.50 – “Dateci un ponte finché non ripartiamo”
Franco Gattinoni, presidente di Fto, scende nel concreto. “Noi chiediamo la stessa attenzione che c’è stata per le altre aziende, di tutti i comparti. Sono 20 mesi che non possiamo lavorare per decreto, allora il Governo ci fornisca un ponte per sostenere le nostre imprese finché non si possa tornare a lavorare”.
Secondo i dati forniti da Gattinoni, per ora su una perdita di 5 miliardi e 800 milioni sono stati stanziati 625 milioni più altri 30, ma neppure sono arrivati tutti. “Serve un sostegno – dice Gattinoni -: siamo 13mila imprese e 86mila dipendenti e non stiamo vedendo nulla”.
11.44 – La sicurezza e le chiusure
È netto Pier Ezhaya sul provvedimento del Governo che blocca il turismo: “Non ha nulla a che fare con la sicurezza – dice il presidente Astoi -. Tanto è vero che gli italiani possono andare in Paesi come la Germania, che ha un altissimo tasso di infezione e non possono andare invece ad esempio in Oman, dove il Covid ha una scarsissima diffusione”.
Questo provvedimento secondo Ezhaya ha sulle imprese “conseguenze devastanti”.
11.40 – “Ci manca l’aria, stiamo soffocando”
"Stiamo soffocando e morendo lentamente e non c'è la percezione che questo sta accadendo". Ad aprire la conferenza stampa è il presidente di Astori Pier Ezhaya: "Da febbraio 2020 a dicembre 2021 il nostro settore ha perso circa 21 dei 26 miliardi che avrebbe dovuto produrre in questo periodo. Siamo chiusi in pratica da 22 mesi".
Ma perché, si chiede Ezhaya, il turismo è in questo stato di crisi?
"Perché noi non possiamo operare. A differenza di altri Paesi europei, l'Italia ha introdotto una norma che esclude il turismo come motivo per viaggiare, è un provvedimento tuttora in vigore nonostante il quadro pandemico non sia grave come a marzo del 2020 e nonostante gli italiani vaccinati siano più dell'80%".
11.30 – La flessione del 92% nei viaggi all’estero
A causa della chiusura di quasi tutte le mete extra Ue, i viaggi degli italiani verso l’estero registrano nel 2021 una flessione del 92%, mentre il business travel ha perso tre quarti del suo giro d’affari e il settore eventi lascia per strada l’80% del proprio business. Anche l’incoming è crollato, la presenza di stranieri ha subito un calo del 54%, mentre il turismo scolastico si avvia ad essere completamente azzerato per il terzo anno consecutivo.
Sono numeri impietosi quelli diffusi in occasione della conferenza stampa “Non c’è più tempo. Turismo Organizzato fermo da 2 anni: subito interventi mirati” che questa mattina vede riuniti a Roma, all'Hotel Nazionale di Piazza Monte Citorio, i rappresentanti di Astoi, Fto, Fiavet, Maavi, Aidit e Assoviaggi.