Un tampone a ostacoli per partire. Ivano Zilio (nella foto), presidente di Primarete Network e consigliere di Fto, con una nota punta il dito contro la difficoltà per i viaggiatori di rispettare le normative vigenti.
Il manager parla di “diversi casi di turisti che prima di partire sono obbligati a farsi un tampone molecolare nonostante le 3 dosi di vaccino”. Ma la difficoltà sarebbe quella di effettuare un tampone nelle 48 precedenti la partenza.
I passeggeri, rimarca infatti Zilio, non possono rivolgersi alle strutture pubbliche, per le quali è necessaria l’impegnativa del medico che viene emessa solo per motivi sanitari. Devono dunque procurarsi il test nelle strutture private. “Questo significa che la tempistica della consegna dell’esito e a discrezione della struttura e i prezzi sono molto alti, al momento la stragrande maggioranza delle strutture private riesce a garantire le 48 e non le 24 ore, in contrasto con la richiesta dei vettori aerei che chiedono il molecolare a 48 ore dal momento del prelievo. In più molti dei centri privati non eseguono tamponi tutti i giorni e solo a determinati orari”.
E conclude: “Tutto questo rappresenta un problema. Spero vivamente che venga gestita e risolta al più presto questa situazione”.