Le prenotazioni a lungo raggio stentano a decollare. Nonostante la voglia di viaggi sia diffusa e palpabile, sono ancora pochi quelli che riescono a pianificare una vacanza sul long haul.
“Le pratiche per l’autunno e l'inverno sono scarse - dice Maria Grazia Fazari, titolare della Farfalla Viaggi di Torino - a parte qualche coppia che ha dovuto modificare le date perché hanno trovato luglio e agosto sold out, abbiamo pochissimi clienti che pianificano un viaggio dopo l’estate. Non so se dipenda dalla paura di una recrudescenza del Covid o del prolungarsi della guerra, ma vedo che c’è tantissima voglia di partire, ma per lo più nell’immediato”. Non si discosta molto l’esperienza di Angela Zanzottera, direttore tecnico della Smag Viaggi di Busto Garolfo, in provincia di Milano. “Le prenotazioni arrivano, ma si tratta prevalentemente di partenze ravvicinate. Se ad esempio espongo una locandina per una partenza di gruppo, questa raccoglie adesioni, ma non si va oltre la metà di agosto”. Stesso ritornello alla Mondo Emozioni di Biella. “Le persone non sono propense a guardare oltre la finestra delle quattro settimane - constata il titolare Luca Motto. Che aggiunge: “Il lungo raggio è ancora fermo e se proviamo solo per sbaglio a proporre l’intercontinentale, si chiudono a riccio”.
I timori
A incidere, secondo Angela Valente, alla guida della Sciamanin Viaggi di Bari, i timori per la quarta ondata con tutto l’annesso di restrizioni e chiusure. “Molti clienti si aspettano di nuovo un inverno duro, hanno paura che vada a finire male. Purtroppo sono rimasti scottati dalle cancellazioni e dai voucher di due anni fa e, nonostante le garanzie per l'annullamento del viaggio e una convivenza con il virus oggi più equilibrata, aspettano”. Ma non è solo colpa della domanda per Daniele Moretti, titolare della Astro Viaggi di Roma: “È vero, i clienti sono disorientati e spesso non hanno un'idea chiara di che budget investire per la vacanza, ma la verità è che anche a noi manca la concentrazione per fare una programmazione vera per l’inverno e poi spingerla come si deve. Alla fine stiamo vendendo oggi quello che nel pre-Covid avevamo già venduto”.
Pochi voli
A questo si aggiunge poi il tema della scarsità dei collegamenti aerei: “Mentre la Iata ha previsto che si tornerà ai vecchi volumi di traffico solo nel 2026, anche noi - osserva Eliseo Capretti, alla guida delle agenzie Ocean Viaggi sul Lago di Garda - facciamo i conti quotidianamente con network ricostruiti solo in parte e frequenze ridotte. La conseguenza è che oggi volare non solo costa di più, ma ci sono anche meno possibilità di creare combinati”. Crede che l’autunno sarà il vero “banco di prova” del comparto Fausto Meneghetti, titolare della Viaggi Più di Cerea, in provincia di Verona: “Oggi con il flusso di clienti di nuovo in agenzia abbiamo l’illusione di essere tornati alla normalità".