Caro prezzi, tasse d’imbarco in aumento e mancanza di voli non bastano. Con il nuovo anno a mettere a dura prova la pazienza delle agenzie di viaggi è ancora la lentezza della burocrazia italiana nel rilascio dei passaporti. Un problema che era esploso la scorsa estate, con la ripresa della domanda di vacanze all’estero, e che aveva indotto il Ministero dell’Interno ad adottare misure straordinarie quali open day e aperture straordinarie delle questure.
Ma quella fase di code e uffici ingolfati non sembra affatto archiviata. Secondo le agenzie i tempi di attesa sono ancora troppo lunghi e incompatibili con le esigenze del comparto: “La situazione - sottolinea Giancarlo Reverenna, presidente Fiavet Veneto - è ancora paradossale: a Vicenza e a Padova si parla di 4/5 mesi, a Verona di 3. Dove c’è stato un miglioramento si parla di settimane, ma sono sempre tempi che penalizzano la ripresa. Solo nella mia agenzia, una realtà di un piccolo centro, ho avuto una decina di pratiche non concluse per questo motivo”.
Mesi di attesa
Esperienza simile quella di Giordano Nobile, presidente di Fiavet Lombardia: “Purtroppo nei comuni più grandi si parla ancora di mesi. A Brescia siamo nell’ordine di 5/6 e anche a Milano mi segnalano problematiche di questo tipo. Ai clienti diciamo spesso di controllare il passaporto, per evitare di ritrovarsi in situazioni di affanno o, peggio, nell’impossibilità di rinnovare il passaporto in tempo utile”. Distingue tra piccoli e grandi centri anche Wilma Pennino, presidente di Fiavet Liguria: “Per le città più grandi le lungaggini valgono ancora, mentre in provincia, dove i tempi si aggirano sui 30/40 giorni, le lamentele sono inferiori”.
Le soluzioni
Un compromesso, invece, è stato raggiunto in Piemonte, dove, spiega la presidente Gabriella Aires, muoversi con le agenzie assicura tempistiche più brevi: “Anche qui da noi i tempi ordinari sono di due o tre mesi, ma, se si presenta un contratto di viaggio, la procedura si accorcia notevolmente. All'amministrazione siamo riusciti a far capire che attendere mesi per ottenere un passaporto significa non far lavorare un intero settore produttivo”.
Teme che le agenzie potrebbero pagare un prezzo più alto Giuseppe Scanu, presidente di Fiavet Campania e Basilicata: “Il problema si è acutizzato quest’estate e anche prima delle vacanze di Natale. Ora che è un periodo di richieste limitate, è meno evidente, ma cosa succederà più avanti, con l’arrivo dell’alta stagione?”.
Una situazione insostenibile
Che la problematica sia ancora acuta lo testimonia anche Enrica Montanucci, presidente di Maavi: “Le lungaggini sono ancora all’ordine del giorno. Lo abbiamo segnalato lo scorso settembre sia al ministero dell’Interno che al ministro Turismo, prima insieme alle altre associazioni e, proprio lo scorso dicembre, come Maavi. Purtroppo, è un dato di fatto: i tempi delle questure non sono compatibili con i nostri e per questo abbiamo chiesto che, a fronte di una dichiarazione dell’agenzia di viaggi, si possano snellire i tempi. È una situazione insostenibile, che genera un danno grave a un settore già messo a dura prova negli ultimi tre anni".
Un problema “serio” che sta facendo saltare centinaia di viaggi anche per Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confesercenti. “È una situazione che sta peggiorando di mese in mese perché un cittadino italiano che deve rinnovare passaporto in scadenza, oppure ottenere il passaporto per i figli minorenni o emettere un nuovo passaporto ha serie difficoltà nella procedura prevista in tutta Italia dalle questure. Questo - dice Rebecchi - causa una mancata prenotazione dei viaggi perché non c'è garanzia, anche con un ampio spazio temporale prima della partenza, di ottenere la prenotazione on line per avviare la procedura”.
Non dissimile la testimonianza di Gabriele Milani, direttore generale di Fto: “Nonostante gli open day o le misure straordinarie, in alcune questure la situazione resta ancora disastrosa. In alcune, se dimostri di avere già pagato il viaggio e mandando una Pec alla questura, puoi accorciare le procedure, ma il guaio è che non accade così ovunque, dipende dalla disponibilità delle singole questure. A questo punto, dopo tanti mesi di disservizi, ci vorrebbe una mappatura dei disagi e soprattutto regole uguali in tutti i Comuni”.