Scalapay compie un nuovo passo in direzione dell’ampliamento dell’attività con l’acquisizione dell’istituto di pagamento italiano Cabel IP, che verrà ridenominato Scalapay IP. Una mossa strategica per finalizzare la sua diffusione in tutta Europa e supportare il lancio di nuovi prodotti e servizi.
Dopo aver ottenuto dalla Banca d’Italia l’autorizzazione a effettuare l’acquisizione, lo scorso 2 marzo Scalapay ha finalizzato la transazione diventando unico azionista della società.
La società opera già in vari paesi dell’Uetra cui Italia, Spagna e Francia e, con questa acquisizione si espande nei restanti paesi dell’Europa attraverso il passporting della sua licenza. “I merchant in tutta Europa hanno adottato le soluzioni di pagamento Scalapay per acquisire più clienti e incrementare le vendite. Mi spingerei ad affermare che siamo il fornitore di Bnpl più amato in Europa a giudicare dalle valutazioni di soddisfazione dei clienti. La licenza permetterà a Scalapay di offrire la sua esperienza di ‘slow payment’ ad ancor più paesi” ha commentato l’ad di Scalapay, Simone Mancini (nella foto).
Fondato nel 2019 in Italia da Simone Mancini e Johnny Mitrevski per offrire ai consumatori la possibilità di pagare in tre soluzioni senza interessi sui negozi online preferiti, Scalapay è cresciuto rapidamente conquistando il mercato italiano dell’e-commerce. Il potere del prodotto 'Buy now pay later' è stato comprovato e nel 2022 Scalapay ha raggiunto lo stato di Unicorno con una valutazione di 1 miliardo di euro, con un conseguente ampliamento di prodotti e servizi e un’espansione in Francia e Spagna.
Con quest’ultima iniziativa, Scalapay si accinge a diventare una forza ancor più dominante nel segmento dei pagamenti, offrendo ai commercianti gli strumenti di cui hanno bisogno per avere successo nell’attuale scenario dell’ecommerce, in rapida evoluzione, e sostenendo anche lo sviluppo del portfolio di prodotti offerti. “Grazie alla licenza i merchant possono ora integrare Scalapay tramite il loro fornitore di servizi di pagamento – aggiunge Mancini -. Abbiamo una lunga lista d’attesa di commercianti che vogliono integrare le nostre soluzioni tramite il loro Psp, molti dei quali stanno cercando un’alternativa ad altre soluzioni Bnpl che non hanno il livello di visibilità che Scalapay ha in tutta l’Europa meridionale o che hanno dimostrato di fornire meno valore, sottraendo loro i clienti nel tentativo di creare una cosiddetta super app”.