L’istituzione di una cabina di regia con tutti gli stakeholder e l’inserimento della rete agenziale come canale distributivo obbligato, assieme agli altri, nelle convenzioni commerciali tra i gestori aeroportuali e le compagnie aeree.
Sono queste le proposte che Fto, la federazione del turismo organizzato di Confcommercio, ha portato all’incontro fra le compagnie aeree e Mr. Prezzi. “Il nostro settore è fatto di aziende che pagano le tasse nel Bel Paese, mentre le compagnie low cost ricevono lauti contributi pubblici. Eppure non ci mettono nelle condizioni di lavorare. Se vogliamo far crescere il tessuto economico italiano, composto prevalentemente da microimprese, dobbiamo aiutarlo e non penalizzarlo” dice Gabriele Milani, direttore nazionale Fto.
L’associazione ha inoltre chiesto che vengano accertate le cause reali del caro voli e ogni altra condotta commerciale sleale; che si vigili in modo costante sull’andamento dei costi dei biglietti e che si garantisca la parità di prezzi tra i diversi canali distributivi, senza discriminazioni per la rete di agenzie di viaggi.
“Agenzie e tour operator – continua Milani – sono danneggiate dall’impennata delle tariffe e dalla condotta generale delle low cost nei confronti del turismo organizzato. Questi vettori dominano gli aeroporti italiani con una quota complessiva del mercato nel 2022 pari al 61%, contro una media europea del 32,5%. Ma il caro voli non ha giustificazioni reali se si considera che, secondo i dati Iata, il costo del jet fuel si è in media dimezzato rispetto a un anno fa. È chiaro che siamo di fronte a un oligopolio delle low cost che diventa monopolio su alcune tratte e scali strategici”.
Il direttore Fto rincara: “Abbiamo segnalato come vada inoltre stigmatizzata la scarsa trasparenza sui prezzi e la loro imprevedibilità che non consente di programmare il proprio viaggio. Dunque, è necessario trovare un punto di equilibrio tra il diritto delle compagnie di fissare liberamente le tariffe e il diritto dei cittadini alla mobilità, soprattutto pensando a quelli che per varie ragioni non possono programmare il viaggio in anticipo. Veniamo da un buon avvio di anno per il turismo, ma alla lunga il caro voli rischia di deprimere la domanda Italia su Italia ed estero su Italia”.