“Io sono il ministro e ho sempre detto che doveva essere un disegno di legge. Mi sto impegnando su questo argomento, che ci voglia una regolamentazione è cosa certa”. Il ministro del Turismo Daniela Santanchè mette la parola fine alla querelle che, sulla regolamentazione degli affitti brevi, ha visto la contrapposizione tra chi parlava di disegno di legge e chi, invece, di un decreto legge d’urgenza.
Disegno di legge, dunque, su un argomento che la stessa titolare del dicastero definisce “una materia complessa. Non è una questione di governo, è giusto che lo faccia il Parlamento e che si arrivi a un testo condiviso”.
Replica e controreplica
Come ricorda Avvenire, si è arrivati a una bozza di ddl che prevede, tra i punti chiave un codice identificativo nazionale (Cin), un ‘minimum stay’ di due notti nei comuni capoluoghi delle città metropolitane, il limite di due appartamenti che un proprietario può destinare all’affitto breve, gli obblighi di dotazioni di sicurezza.
Giovedì si parlava di decreto legge. Poi le divergenze con Forza Italia e Lega, con Matteo Salvini che interviene dichiarando che “la proprietà privata è sacra e sugli affitti brevi ognuno deve essere libero di decidere come mettere a reddito il proprio immobile. Senza che ci sia eticamente uno Stato che gli dica che cosa è corretto”.
Pronta la replica del vicepresidente di Confturismo Marco Michielli, riportata da Avvenire: “Che la proprietà privata sia sacra nulla quaestio - precisa -, ma con i ben noti limiti del contratto sociale su cui si fondano le democrazie. Nella mia proprietà non posso esercitare attività contrarie al pubblico interesse o lesive di altrui interessi”.