“Per New York non è una vittoria. Airbnb ha perso, ma non so chi abbia vinto veramente”. Brian Chesky, cofondatore e ceo di Airbnb, commenta con queste parole la decisione della metropoli di limitare la possibilità di affittare abitazioni su piattaforme come il portale di home-sharing.
Il ceo si dice deluso: “Penso che a New York, nel 2024, gli hotel saranno più cari rispetto a quest’anno - dice in un’intervista rilasciata a Repubblica -. Rimuovendo decine di migliaia di sistemazioni dal mercato, i viaggiatori punteranno a prenotare più camere d’albergo, che però non basteranno. E quindi i prezzi saliranno”.
C’è chi dice che, limitando Airbnb, molte abitazioni potrebbero tornare sul mercato e i prezzi delle case potrebbero scendere: “Io, invece, dico che i prezzi aumenteranno”.
"Occorre il giusto equilibrio"
Il manager, poi, aggiunge di non essere a conoscenza del fatto che anche l’Italia sta valutando di ridurre la platea degli alloggi disponibili per i turisti, ponendo nuove e più stringenti regole ai proprietari. “Non vogliamo che un luogo sia sopraffatto da Airbnb - spiega Chesky -. Vogliamo trovare il giusto equilibrio tra gente del posto e visitatori e intendiamo consentire a migliaia di persone, anche italiani, di avere un reddito supplementare. Si tratta di progettare soluzioni sensate. E se qualcosa non funziona, di aprire un dialogo e apportare modifiche”.