Continua negli italiani l’interesse a viaggiare, ma aumenta di pari passo anche la propensione ad associare vacanza a lavoro. Questo quanto emerge dalla nuova edizione dell’Osservatorio EY Future Travel Behaviours, che oltre agli italiani ha coinvolto partecipanti provenienti da Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.
Ben 9 italiani su 10 hanno in programma almeno un viaggio di vacanza, con il 60% che prevede di andare all’estero in Europa e il 30% che mira a destinazioni oltre il continente. Per quanto riguarda, invece, i viaggiatori internazionali l’Italia come spiega Claudio d’Angelo, EY Europe West Transportation Market Leader, “si conferma una delle mete di viaggio più ambita, subito dopo la Spagna, da parte del 24% dei viaggiatori europei. Le nuove tendenze di viaggio riscontrate nella nostra indagine - aggiunge - riflettono anche un cambiamento significativo nelle abitudini dei viaggiatori europei. Rispetto all’anno scorso, aumenta infatti la volontà di combinare vacanza e lavoro (+14%) ed emerge l’attenzione all’overtourism quale nuovo fenomeno che influenzerà 4 viaggiatori su 5”.
Lavorare in vacanza
La tendenza a combinare vacanza e lavoro continua a crescere, soprattutto tra le nuove generazioni. Tra i Millennials la percentuale è passata dal 63% al 67%, mentre tra i Gen Z è aumentata dal 71% al 79%.
Le modalità preferite dal campione italiano includono: per il 25% il “workation”, ovvero la possibilità di lavorare in remoto da un luogo di vacanza per un periodo di tempo limitato, per il 24% il “bleisure”, che consiste nell’estendere il viaggio di lavoro con alcuni giorni di vacanza e per il 14% il “digital nomadism”, ovvero lavorare da remoto grazie all’uso della tecnologia.
Contro il sovraffollamento
Il fenomeno del sovraffollamento nelle destinazioni turistiche è una preoccupazione che influenzerà le scelte di ben 4 viaggiatori su 5. A questo proposito, la maggior parte dei viaggiatori europei limiterà gli spostamenti nei periodi di alta affluenza pianificando viaggi durante la bassa stagione (42%), soprattutto tra i Baby Boomer (51%), o sceglierà destinazioni meno conosciute (36%).
Per mitigare gli effetti negativi del sovraffollamento il 39% degli intervistati chiede maggiori controlli e sanzioni per comportamenti inappropriati dei turisti. Il 37% è disposto a prenotare in anticipo per accedere ai luoghi più popolari, mentre 1 su 3 auspica campagne promozionali per incentivare il turismo in destinazioni alternative e poco conosciute. Infine, 1 su 4 si dichiara pronto a pagare una tassa turistica per visitare le mete più affollate.