Gattinoni, FTO
sul contratto adv:
“Un triste epilogo”

“Ieri pomeriggio ho avuto la sfortuna di assistere a una triste pagina della storia del nostro settore. In occasione del confronto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, rispetto al quale Fto ha partecipato attivamente in relazione alla costruzione della piattaforma di rivendicazioni datoriali, si è verificato il triste epilogo che segna la nostra incapacità di difendere i diritti delle nostre imprese e migliorare il benessere dei nostri collaboratori”.

È durissima la presa di posizione di Franco Gattinoni, presidente della Federazione turismo organizzato di Confcommercio, sul rinnovo del Contratto nazionale di lavoro delle agenzie di viaggi.

“Il turismo organizzato, danneggiato durante il periodo Covid più di tutti gli altri settori del turismo, e ancora oggi non completamente ristabilito, ma, anzi, costretto a fronteggiare le nuove sfide e le minacce dei giganti online, di una concorrenza sleale e abusiva e di una normativa sbilanciata, ha conosciuto l'ennesima beffa, subendo una totale chiusura a un confronto costruttivo. Si è persa un’occasione importante per aggiornare condizioni contrattuali che non sono allineate al nuovo contesto in cui operiamo e alle mutate esigenze dei nostri collaboratori”, dice Gattinoni.


Che è preoccupato dai costi. “Di fronte a un sindacato poco attento alle peculiarità del nostro comparto, cieco e sordo alle richieste fatte nell'interesse delle imprese, ma anche degli stessi lavoratori – aggiunge il presidente di Fto – non si sono avuti la forza e il coraggio di pretendere il recepimento di istanze vitali per il nostro futuro in termini di flessibilità del lavoro, reperibilità, impiego oltre 12 mesi dei lavoratori part time, maturazione e smaltimento dei permessi. Le nostre imprese continueranno a subire costi sproporzionati, peggio di quanto patito con la pandemia: condizioni che mineranno le reali possibilità di competere in uno scenario sempre più complesso e aggressivo”.

Gattinoni sottolinea la specificità del mondo delle agenzie, anche rispetto alle altre aree del turismo. “Essere equiparati a tutti gli altri settori del turismo è miope e dannoso per le nostre attività. Non lo comprendono le organizzazioni dei lavoratori che, danneggiando le aziende, minano le opportunità di creazione e preservazione dei posti di lavoro. Da parte della rappresentanza dei datori, invece, subire una tale sconfitta nella negoziazione è un grave danno per le agenzie di viaggi e un suicidio politico di rappresentanza degli interessi di categoria. I nostri collaboratori sono la risorsa per noi più preziosa – sottolinea Gattinoni – e come imprenditori abbiamo fatto grandi sacrifici per conservare i loro posti di lavoro anche in assenza di attività per due anni; quindi siamo i primi a volerli tutelare e valorizzare, e siamo i primi a puntare sull’attrattività del nostro comparto per le nuove generazioni”.


Un pensiero in particolare va alle piccole e piccolissime imprese. “Questa mancanza di visione della controparte sindacale penalizza in particolare le piccole imprese che oggi non assumono nuove risorse e il settore che non potrà far leva su adeguati istituti contrattuali per creare nuove opportunità di impiego. Ma gli accordi si fanno in due e se si cede ai ricatti e ai paletti, le aziende associate e i nostri collaboratori ne pagano le conseguenze. Ci impegneremo ancora di più per aumentare la forza della nostra Federazione e andare in discontinuità con il passato per non subire più simili, irreversibili imposizioni. Continueremo, come sempre fatto, a trovare in autonomia le soluzioni che permettano di soddisfare e conciliare le nuove esigenze dei nostri collaboratori – conclude Gattinoni – aumentando l’attrattività per i giovani in possesso delle nuove competenze indispensabili per consentire alle nostre aziende di crescere in uno scenario competitivo, complesso e in continua evoluzione”.

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