“Il turismo organizzato è ancora più di prima un’opzione sicura, soprattutto per le famiglie, ma è cambiata la tipologia di vacanza: si fa più breve, si cercano di tagliare i costi, e si cerca sempre più la sostenibilità ambientale e sociale nelle strutture, nelle destinazioni, nei mezzi di trasporto”. Questa l’evoluzione della domanda in agenzia secondo il presidente Fiavet-Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi, alla luce di quanto emerso da una recente indagine condotta dall’associazione sui pacchetti più richiesti per l’estate 2024.
Un’estate che vede il Sud Italia e le isole particolarmente gettonate in adv, con la Sicilia grande protagonista: la regione catalizza il 42% delle prenotazioni. Seguono a ruota Sardegna (40%), Puglia (39%), Calabria (26%). E poi Campania, Basilicata e Isole minori.
Tra le destinazioni balneari guadagna un posto di riguardo anche il Centro Italia. Su tutte le mete spicca la Toscana, che raccoglie il 5% dei pacchetti turistici, in particolare nell’Argentario. Non mancano poi Rimini e Riccione (2,89%), le Marche, la Rivera di Ulisse nel Lazio e c’è rinnovato interesse per l’Abruzzo.
Le città d’arte non deludono, forti del loro intramontabile appeal sui mercati internazionali. Roma e Firenze rappresentano ognuna a pari merito il 12% delle preferenze, seguite da Venezia all’8,7%.
In montagna vince il Trentino, che raccoglie il 2,8% di pacchetti venduti in agenzia di viaggi, seguito da Valle D’Aosta e dalla lombarda Valtellina. Stesse percentuali si registrano nelle località lacustri, e tra queste in cima alla preferenze c’è il lago di Garda.
Come va il Mediterraneo
Allargando lo sguardo al Mediterraneo, il prodotto vincente si conferma quello delle crociere, che toccano diverse destinazioni.
Grecia e Spagna si confermano cavalli di razza, sebbene cresca l’interesse per località meno note e più convenienti, mentre si il Portogallo sta tornando ad emergere.
Si rinnova poi, seppur con meno entusiasmo della scorsa estate, anche l’interesse per l’Albania.
Battuta d’arresto per l’Egitto, nonostante tenga con buone performance Sharm el Sheikh.
“Ci accorgiamo che i grandi classici del nostro turismo non sembrano mutare - sottolinea Ciminnisi -: un turismo che quest’anno soffrirà forse anche di meno dei riflessi dell’inflazione, ma è innegabile che il potere d’acquisto è mutato nel post pandemia, come le scelte delle persone”.
In Italia un’insidia potrebbe essere rappresentata dalla situazione climatica. “È innegabie - conclude Ciminnisi - che potremmo anche quest’anno pagare le conseguenze del cambiamento climatico: in Sicilia, meta preferita tra i pacchetti venduti, si fanno sentire i problemi di siccità che non riguardano solo l’agricoltura, ma comportano costi non indifferenti a tutta la filiera del turismo”.