Regno Unito e Eta:
esonero per i pax
in transito

È già partita per i passeggeri non europei la necessità, per entrare nel Regno Unito, di un'autorizzazione di viaggio elettronica (ETA). Se ha fatto scalpore, pochi giorni fa, la notizia che l’Home Office ha già deciso di aumentare il costo degli ETA del +60%, oggi arriva la notizia che i passeggeri in transito negli aeroporti UK non avranno, invece, necessità di avere un’ETA.

Una svolta da parte del Governo che va incontro a una parte delle proteste sia del settore dell’aviazione che di quelle del turismo inbound, che prevedevano, si legge su TTG Media, che milioni di passeggeri avrebbero scelto di transitare attraverso l'Europa invece che nel Regno Unito, con una cospicua perdita di passeggeri e di collegamenti aerei.

Abta ha accolto con favore la decisione. Luke Petherbridge, direttore degli affari pubblici ha affermato che dovrebbe “aiutare a garantire la continua fattibilità di importanti collegamenti aerei”. Tuttavia, ha affermato che l’aumento del 60% del costo di un ETA comporterà un ulteriore aumento dell'onere fiscale sul settore dei viaggi e del turismo, il che rischierà di “soffocare la crescita. Stiamo assistendo a una stratificazione di oneri aggiuntivi in un settore che si prevedeva crescesse fortemente - continua Petherbridge -. I viaggi e il turismo dovrebbero essere tassati equamente; aumenti eccessivi corrono il rischio di sopprimere la domanda e frenare un’industria fiorente”.

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