Senza di loro non ci sarà l’attesa ripresa. Inutile fare il tifo solo per quei vettori low cost che piazzano biglietti a 9,99 euro. Sono una parte importante del trasporto aereo, ma non l’unica.
Sappiamo che le linee aeree a basso costo sono più snelle e flessibili su tutti i fronti, ma aprono e chiudono rotte senza pensarci troppo. Le major (Lufthansa, British Airways o qualche americana) dispongono invece di un network e di un parco flotta più ampio. Servono linee point to point europee ma volano a lungo raggio su molte mete dal sapore turistico. Ecco perché ci sarà tanto bisogno di loro.
Forse ora sarebbe meglio dire che le major disponevano di un piano di collegamenti e di flotte considerevoli. Oggi non passa giorno che in rete transiti qualche news o foto di aerei che tornano indietro alle società di leasing. La stessa Lufthansa che ha congelato 150 aerei ha lasciato intendere che difficilmente torneranno in pista nei prossimi tre anni.
Tra qualche mese (dobbiamo sperare con tutte le forze) quando si rianimeranno gli aeroporti serviranno tutti i protagonisti. Sia i low cost capitanati da Ryanair sia le vecchie signore dell’aria che ci riporteranno nelle mete turistiche a lunga gittata.