Una compagnia aerea che doveva assumere un ruolo internazionale con un parco flotta da grande vettore. Doveva, perché ormai è tutto finito, hangar e sedi vuote. Ora, nel silenzio totale, non restano che i sindacati a chiedere attenzione e decisioni per i 1.400 dipendenti di Air Italy.
Il trasporto aereo in Italia non interessa alla politica se non genera visibilità e voti. Alitalia si è sempre salvata e si salverà ancora per questo motivo, ma Air Italy non aveva quella massa critica a disposizione.
In una recente intervista con TTG Italia anche Andrea Rossini, pilota del vettore di Olbia e rappresentante sindacale di Cgil, aveva lasciato intendere che il nuovo Governo poteva e doveva intervenire, “per dimostrare che crede e investe nel trasporto aereo. Vale per noi come per i colleghi di Alitalia o Blue Panorama”.
Tre compagnie con crisi e difficoltà diverse. Adesso, dopo che i liquidatori del vettore hanno fatto sapere di non voler richiedere la proroga della cassa interazione (in scadenza il 30 giugno), resta poco da fare.
E il possibile incontro con il Governatore della Sardegna Christian Solinas suona quasi come una beffa finale. Troppo tardi per Air Italy.